L'ormone della crescita non sempre porta record di Vittorio Wyss

L'ormone della crescita non sempre porta record I dubbi sull'ultimo grido in tema di doping degli atleti L'ormone della crescita non sempre porta record L5 ultimo grido in mate. ria di doping ormonale è rappresentato dal G.H., Growth Hormon, l'ormone dello sviluppo corpo-' reo. Gli ormoni della surrenale hanno perso molto del loro, un tempo, ampio mercato. Anche gli anabolizzanti cominciano a cedere: troppo incerta la loro utilità reale, almeno in tempi lunghi, troppo numerosi i pericoli per fegato, prostata e apparato riproduttore. In tempi brevi possono anche servire senza gravi conseguenze, ma è molto difficile sapersi fermare in tempo, così da fruire degli eventuali vantaggi ed evitare i più o meno lontani ma sicuri danni. Il testosterone da solo — cioè l'ormone maschile indubbiamente responsabile dello sviluppo della forza muscolare nel ragazzo che si fa post-puberale — è molto discusso, dà dei fastidi immediati, non è adatto alle donne. Perciò molti si sono rivolti a questo G.H. E' un ormone prodotto dalla ipofisi, in quantità di 0,4-r- 1 mgr il giorno, per cui in media il tasso nel plasma è nell'ordine di 3— milionesimi di grammo per litro di sangue. Difficilissimo quindi da dosare, anche perché viene immesso in circolo non in modo continuativo, ma a ondate. La principale compare un'ora-un'ora e mezzo dopo l'inizio del sonno notturno, poi può mantenersi in circolo per mezz'ora o poco più, poi scompare, per ricomparire soprattutto dopo stress psichici o lavoro muscolare intenso; Ha una composizione terribilmente complessa: e cioè una catena di 191 aminoacidi (molecola fondamentale) per cui, nonostante i numerosi tentativi industriali in corso — e data l'inutilità del prelievo dagli animali causa la specificità della struttura — l'unica fonte è l'ipofisi umana di cadaveri recenti. Da 4 a 10 milligrammi per ipofisi. Di qui un prezzo elevatissimo e la ricerca di vie diverse per poterne acquisire. Ciò è giustificato nei casi di reali irregolarità di sviluppo corporeo, come nel nanismo e nei casi di mancata produzione spontanea da parte di un'ipofisi insufficiente. Questo meccanismo non sembra diretto su ossa e muscoli, ma sembra mediato per 11 tramite di un altro ormone prodotto dal fegato proprio sotto l'influenza del G.H.: le somatomedine. I dati sperimentali raccolti occupano una mezza biblioteca, ma presentano due difetti: di essere in notevole disaccordo fra loro e soprattutto di essere stati raccolti su ratti. Quindi il passaggio dei risultati all'uomo non è né immediato né certo. Anzi a che cosa serva il G.H. nell'uomo e donna (che ne produce più dell'uomo soprattutto in vicinanza del periodo mestruale) in età adulta non è molto chiaro. Secondo alcuni sarebbe molto utile nel far saldare fratture ossee che tardano a consolidarsi e nell'osteoporosi senile. Ma secondo altre esperienze in questi campi non serve proprio a nulla. Molti altri sostengono che soprattutto nel lavoro muscolare tende ad aumentare ed in particolare avrebbe la capacità di sintetizzare le molecole di proteine che servono a strutturare e far crescere i muscoli. Questi dati hanno indotto preparatori atletici e atleti a farne un ampio uso, o sotto forma di iniezioni o in maniera mediata, somministrando al soggetto delle elevatissime quantità degli aminoacidi fondamentali da cui il G.H. è composto (argina, lisina, triptofano, omitìna). Non ci sono tuttavia al momento prove reali che i muscoli si ipertrofizzino e tanto meno che, se ingrossati come volume, questo ingrossamento derivi da un reale aumeto delle fibre muscolari contrattili (dal che potrebbe provenire un aumento della forza) e non piuttosto dalla impalcatura connettivale fibrosa in cui le fibre muscolari hanno sede. Quindi gli effetti sono molto dubbi. Per contro, ci sono dei rischi e molto gravi. Uno è l'acromegalia, cioè la crescita lenta e deformante delle ossa del volto, delle mani e dei piedi, spesso accompagnata da diabete e caduta della forza muscolare. L'altro rischio è il morbo di Crenzfeldt-Jacob, grave devastazione a carico delle cellule celebrali. E' vero, sinora non c'è nulla di esattamente documentato, ma vale la pena di correre rischi così gravi, quando molti sperimentatori affermano che il lavoro muscolare da allenamento tradizionale porta risultati più sicuri, sani e duraturi? Vittorio Wyss