Prima il sesso, poi la sete

Prima il sesso, poi la sete Ricerche sulle esigenze primarie all'Istituto di psicologia di Colonia Prima il sesso, poi la sete IL comportamento delle cavie maschio dell'Istituto di psicologia sperimentale dell'università di Colonia, diretto dal professore Wolfgang Angermeier, ha permesso di compilare una graduatoria di esigenze. Di fronte a quattro bottoni di colore diverso e corrispondenti ad altrettanti differenti premi, il pulsante che consentiva di vedere una femmina in calore è stato premuto un numero di volte quasi doppio rispetto a quello che corrispondeva all'elargizione di cibo. Il desiderio di bere si è rivelato di gran lunga inferiore all'impulso sessuale, ma superiore a quello di mangiare. Ultima, la cosiddetta esigenza di socializzare: il tasto che consentiva di vedere un'altra cavia maschio è stato premuto appena qualche decina di volte, contro le centinaia corrispondenti agli altri premi. Sembra che tale classifica possa essere eguale per gli stimoli negli esseri umani prima dell'intervento di condizionamenti culturali. Questi esperimenti rientrano negli studi più generali dei meccanismi di apprendimento degli animali. Parecchie ricerche hanno avuto per oggetto i volatili: parrocchetti, piccioni, quaglie, tacchini ed altri. In ognuna di esse, il premio consisteva in una certa quantità di cibo. Si è rilevato che i parrocchetti imparano in maniera notevolmente più veloce; risultati generalmente omogenei nelle altre categorie. In successive indagini, lo stesso metodo compensativo è stato applicato ad uccelli selvatici e ad altri che sono invece domestici. Si è constatata la mancanza di differenze significative fra il comportamento dei due gruppi. La ragione potrebbe essere che la formazione genetica dei volatili, così come è andata tramandandosi attraverso il millenario processo evolutivo, ha raggiunto una certa uniformità; il fatto che il parrocchetto si sia dimostrato più rapido nell'imparare potrebbe essere dovuto alla naturale maggiore vivacità, che lo porta a un comportamento particolarmente attivo. Ulteriori ricerche hanno sondato i meccanismi di apprendimento di animali tenuti per periodi di eguale durata in situazioni differenti: o in stato di solitudine, o in collegamento parziale (per esempio, solo visivo) con i loro simili, o in gruppo (con relativa possibilità di contatto anche fisico). Sono stati questi ultimi a dimostrare capacità massime; facoltà dimezzate nella categoria intermedia, e minime negli animali che vivono in solitudine. Si è poi calcolato il numero di stimoli necessari per raggiungere la massima velocità di risposta: sono quattro. Gli uccelli, per esempio, posti per la quarta volta di fronte a un pulsante che corrisponde all'elargizione di cibo, hanno bisogno di soli 16 secondi — mentre nelle volte precedenti i secondi erano centinaia—per realizzare l'associazione fra il premere quel bottone e il mangiare. Continuando a ripetere l'esperimento, il tempo di reazione si attesta su questo valore, talvolta riducendosi, al massimo, di due secondi. Sembra invece indifferente il lasso di tempo nel quale le associazioni «pulsante/cibo» vengono proposte; siano condensate in poche ore o diluite in alcuni mesi, il risultato finale non cambia. L'apprendimento cioè continua a intervenire dopo quattro volte, e i tempi di reazione si attestano su quelli dell'ultima. Queste ricerche sono importanti per lo studio dei meccanismi della memoria, tema al quale si dedica in particolare l'Istituto di psicologia dell'università di Tubingen. Il professor Hans Peter Muthig sostiene che, negli esseri viventi, umani o animali, l'evoluzione della memoria ha avuto come base l'esigenza di regolamentare il comportamento. La memoria ereditaria sarebbe, geneticamente stabile, ma incapace della mobilità indispensabile per aiutare a sopravvivere. L'istinto di conservazione starebbe perciò alla base del graduale formarsi della cosiddetta me moria estema, cioè dei mezzi di comunicazione fra esemplari di una o di varie specie. E la sempre crescen te aspirazione a scambiare, a esteriorizzare al massimo quanto imparato, risponde rebbe sostanzialmente alla medesima antica esigenza di tutela della vita. Ornella Rota

Persone citate: Hans Peter Muthig, Ornella Rota, Wolfgang Angermeier

Luoghi citati: Colonia