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E gli italiani sparano contro la caccia E gli italiani sparano contro la caccia DA anni si dice che la caccia, in Italia, ha carattere predatorio. Che, così com'è, non ha pù senso né futuro. Che la legge del '73 è la più pasticciata del mondo. Che la libera circolazione dei cacciatori è rovinosa. Che la selvaggina è poca e soddisferebbe a mala pena mezzo milione di cacciatori, mentre questi sono un milione e mezzo. Eppure ogni anno il rito si ripete. Nella giornata di apertura, viene uccisa più della metà della selvaggina disponibile. Dopo la prima settimana, si spara a vuoto. L'arte, nobile forse un tempo, non ha più niente di cavalleresco. I carnieri vengono riempiti in modo spìccio: fagiani di batteria con ancora il becchime in pancia, starne incapaci di orientarsi, uccelletti migratori. Uno scempio che la sensibilità corrente non tollera più. La maggioranza degli italiani, dicono i sondaggi, è contro la caccia. Un rifiuto che cresce con il grado di istruzione e diminuisce con l'età, ma coinvolge sempre più persone, refrattarie al concetto di supremazia assoluta dell'uomo sugli animali e inclini a riconoscere loro alcuni diritti elementari. A questi temi Francesco Bassilana ha dedicato un chiaro ed esauriente saggio, La caccia in Italia, in cui analizza le anomalie della legge italiana rispetto alle prassi straniere e suggerisce la direzione della svolta: abolizione della assoluta indipendenza fra numero dei cacciatori e disponiblità di prede, fine della libera circolazione, gestione della fauna in modo da permetterne la riproduzione. Bassilana riconosce la difficoltà di trovare in tempi brevi un'alternativa ad abitudini e interessi consolidati in decenni, così come riconosce alla caccia anche una funzione ecologica. Destreggiandosi fra i due schieramenti, ma visibilmente dalla parte dei contrari, suggerisce qualche soluzione e suggella la fine di un'epoca: quella in cui lo Stato vende a caro prezzo una selvaggina che non c'è e che in ogni caso è stata pagata da altri. Marina Verna Francesco Bassilana, «La caccia in Italia», Editori Riuniti, 243 pagine, 18.000 lire. , nf^X