Da Strasburgo al Vaticano pellegrina per una nuova Europa di Maria Antonietta Macciocchi

Da Strasburgo al Vaticano pellegrina per una nuova Europa «Al di là delle porte di bronzo», un viaggio di Maria Antonietta Macciocchi tra politica e cultura Da Strasburgo al Vaticano pellegrina per una nuova Europa NON si vedono in giro molte speranze per l'Europa, intesa come Grande Progetto. Venti o trent'anni orsono pareva così ovvio prevedere che un giorno o l'altro le nazioni del vecchio continente avrebbero trovato la strada di una vera unificazione sovranazionale. Oggi invece, a leggere i giornali, la scadenza del 1992 quando si apriranno quasi completamente le barriere europee, cioè si alzeranno soltanto le sbarre delle dogane, appare il più delle volte un evento temuto. Accantonate le speranze dei padri fondatori, c'è in circolazione il gusto un po' apocalittico di annunciare temibili match di competizioni mercantili. Ci si domanda continuamente se siamo pronti ad affrontare la sfida dell'Europa sdoganata. Ci siamo allenati abbastanza nello stile giapponese di produttività? Come stiamo a scatti vincenti di creatività imprenditoriale? Quanti gol faremo con il centravanti auto? Produciamo abbastanza arance senza semi per difenderci dagli attacchi della Spagna? Questa Europa che un tempo fu definita con disprezzo Europa dei mercanti, in realtà sembra andare benissimo. Per l'uomo comune europeo ha l'aria di essere assai meno temibile di come spesso viene presentata. Non è la realizzazione del grande progetto dei due dopoguerra, ma è pur sempre meglio di niente, anzi un giorno si e uno no diviene sempre più forte il sospetto che sia anche meglio dell'America. Oltre ai Tir, in Europa circolano molti intellettuali, uomini e donne di cultura, ognuno dei quali viaggia con la propria valigia di storia personale, di idee fisse e di buone intenzioni europeiste. Un personaggio di questo tipo è Maria Antonietta Macciocchi, una donna con la valigia, come lei stessa si definisce, alla ricerca di che cosa unisca le culture europee e di che cosa le disunisca. Notissima per il suo impegno politico, per le testimonianze dall'interno del comunismo anche esotico e per la coraggiosa inclinazione alle polemiche, la Macciocchi ha scritto un nuovo libro sulle varie porte di bronzo che ha incontrato nelle sue peregrinazioni. Il sapore speciale di questa sua ricerca dell'Europa sta nel fatto di averla voluta concludere transi¬ tando anche per la porta più di bronzo di tutte, quella del Vaticano, oltre la .quale c'è• l'intervista più ambita di ogni altra. Il volume è di scorrevole lettura e raccoglie una quantità di materiale documentario impressionante sui maestri del pensiero più o meno connesso al presente a all'avvenire dei popoli europei. Basta guardare l'indice dei nomi citati, che per la stragrande maggioranza appartengono a personaggi ben noti o addirittura celebri, con i quali l'autrice ha un'evidente dimestichezza Si tratta anche di un modo per fissare usi e costumi del movimento (o turismo?) culturale di maggior livello nell'Europa Anni Ottanta. Dove si incontrano gli intellettuali cosmopoliti oggi? Interessante significato assumono le annotazioni sulla predilezione per le discussioni nei caffè, i bei vecchi caffè europei come ce ne sono in tutte le capitali e in tutte le città importanti. Dove sennò? Nei templi del turismo detto intelligente, come il Crazy Horse di Parigi o il Tablao Flamenco di Madrid, non si può certo parlare in pace. Il rispetto della bianca figura del Papa induce al massimo riguardo anche verso chi cerca di avvicinarlo con l'intento di verificare se può fare qualcosa per un'Europa unita dall'Atlantico agli Urali. Sarà per questo che nel resoconto del colloquio fra la Macciocchi e il Pontefice si finisce quasi per non rilevare che l'autrice, in quel momento un po' estatica, un po' petulante, cita la propria militanza di marxistaleninista, come se lui non Io sapesse, che dopotutto è un bel colpo di teatro in quell'ambiente e con quel personaggio. Infine il lettore rimane davvero impressionato dalle pagine dedicate all'euroburocrazia, nella quale la Macciocchi, già deputato europeo, ha grandissima competenza per esperienza diretta. La descrizione di come funziona il parlamento di Strasburgo con le sue montagne di fotocopie di inutili carte scritte in nove lingue, è un piccolo capolavoro documentario che finora si è letto con altrettanta efficacia in rare corrispondenze giornalistiche. Uno scopo del libro sembra raggiunto: l'istantanea dello stato della cultura di fronte al Grande Progetto del vecchio continente alla vigilia della piccola Europa sdoganata, una foto scattata da una colta viaggiatrice, con la sua valigia piena di tutte le delusioni, le velleità e le ipocrisie della sua generazione. Franco Pierini Maria Antonietta Macciocchi, «Di là dalle porte di bronzo - Viaggio intellettuale di una donna in Europa», Mondadori, 386 pagine, 24 mila lire.

Persone citate: Franco Pierini, Macciocchi, Maria Antonietta Macciocchi, Mondadori