Squadra rossa onera

Squadra rossa onera «Sport e politica» un saggio di John Hoberman Squadra rossa onera UNA delle due squadre in campo ha la maglia rossa, e sono naturalmente i marxisti; l'altra ha la maglia nera, e sono i nazifascisti. Lui, l'autore, John M. Hoberman, insegnante di letteratura tedesca nell'Università del Texas, fa l'arbitro. Chi vince? Il torneo ideologico che anima le pagine di questo «Politica e sport» appena uscito dal Mulino (350 pagine, 35 mila lire), sì conclude con il campo vuoto. Prima si ritirano i nazifascisti, sconfitti più che altro dalla storia; e i marxisti, rimasti soli, diventano irriconoscibili, si allontanano dalle idee che li animarono all'inizio. Invade alla fine il campo una sola squadra, o forse un immenso pubblico, di cui però qui non si parla mai, se non in un rapido poscritto: l'idea americana, ora anche europea, dello sport, dove lo sport—come dice Gian Enrico Roscioni nell'introduzione — «è diventato ideologia di se stesso». D'altra parte Hoberman dedica il suo libro «alla storia delle idee europee e non americane». Lo scontro è subito aspro. Si lotta attorno a un principio vagamente metafisico: l'uomo è nate per lavorare o per giocare? La conoscenza contro il desiderio, lo stipendio contro il tempo libero. Marx, Engels e Plechanov non hanno dubbi- «In primo luogo il laca. (Continua a pagina 3)

Persone citate: Engels, Gian Enrico Roscioni, Hoberman, John Hoberman, Marx, Mulino

Luoghi citati: Texas