Ridere fa bene alla letteratura

Ridere fa bene alla letteratura Ridere fa bene alla letteratura Perché coi parod Unfe e l'opini ROMA — Ironia e calembours, nonsense, parodia, epigrammi, witz e filastrocche: anche gli scrittori giocano. In che modo?. Con le parole, naturalmente. "Siamo agli ultimi morsi I amata mantide», scrive per la moglie-divoratrice Edoardo Sangulneti maestro di invenzioni letterarie e manipolatore di tutti i tipi di versi, dall'acrostico al rebus poetico, in cui si muove con equilibrio da agile funambolo. E cosi «recita nella elaborata terzina» l'autore di 'Segnalibro» e "Bisbidis» (Feltrinelli): «Se Sa Sedurti Soltanto un Sonetto I Archetipo d'Amaro Amore Assente I Nasconderò Nei Tuoi Nomi il Mio Niente^. "La mia prima lavatrice ha una gola quasi umana I somigliante da lontano a un ventaglio di sottana I piccole ostriche avvolte nelle vulve innamorate I gentilmente, sottilmente forse molto infuriate», sono le parole d'amore per la prima lavatrice di Adriano Spatola che è stato il padre fondatore delle performances di poesia sonora in Italia: «/ Vittoriali di adesso hanno triplici servizi e un Vespignani d'obbligo all'ingresso Ima li ambienta Schifano a un solo cesso. I Circonfuso di tremuli palmizi un divano lascivo, chiavi in mano» è l'acuminato epigramma «Cinquantanni di D'Annunzio» di Gaio Fratini contro la moda degli anniversari e che fa parte della raccolta uscita di recente 'italici piangenti» (Longanesi). «71 sogno segreto I dei corvi di Orvieto I è mettere a morte I ì corvi di Otte» è il fantasioso nonsense del poeta e pittore Tot! Sciaioj a. n carducciano «Pianto antico» diventa «cantano i topi» nell'anagramma di Ersilia Zamponi, abilissima nel gioco letterario con i suoi alunni. Pinocchio trasformato in libidinoso burattino con mire sull'ingenua farina è la fàvola riscritta e reinterpretata da Lamberto Pignotti, specialista in scrittura umoristica e poesia visiva "Dato che per certo finirai ritratto I nelle schiere degli inventori, / mi chiedo quale reinvenzione I ti si debba attribuire: I "La Maniera del Manierismo» /? 'La rianimazione della Pittura» I o "L'ideologia del Traditore» I che ti sta a pennello? I ...Se le tue invenzioni estetiche I ti hanno dato fama e scudi I vuol dire che somigliano a brevetti!» e l'ironica celebrazione per «Bonito Oliva» che il poeta Valentino Zeichen, definito «Marziale della Roma moderna», volge al critico d'arte. Sono questi alcuni assaggi della più ricca cucina giocosa italiana: quando il poeta, come è stato di tanta tradizione letteraria — che nel Novecento si è rinvigorita con illustri esempi e grandi nomi, dai bisnonni futuristi, dadaisti e surrealisti, a Joyce e Beckett — ha voglia di scherzo, di «lasciatemi divertire!». Insomma quando lo scrittore mette il cappello a tre punte e si traveste, si maschera con immagini, ritmi, frasi, suoni. Diventa giocoliere della prosa e del verso. A questo tema il Comune di Roma ha dedicato, nell'ambito del Festival letterario «Le voci della scrittura» (a cura di Antonello Capurso e Giorgio Weiss dal 6 al 10 settembre, all'orto Botanico), una serie di dibattiti e di letture poetiche sul tema «La letteratura giocosa: grandezze e miserie del semiserio». Cosa vuol dire dunque oggi «giocare» in letteratura e che modi e che forme assume questa ambizione di clownerie e di sberleffo? Con chi attualmente lo scrittore se la prende, contro chi scaglia le frecce del suo diver- tissement? I che le avani hanno laure classe il cori tutelari, l'ini "Bisognai Edoardo Sai comico, con glia fare sat senso del "f< tutto ciò chi zione". Natt di stile lette re il senso ti legato al "s stocratica, classi alte. < all'alto il b ogni tender intimista». l

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