Tante vite frustrate nelle famiglie di Doris Lessing

Tante vite frustrate nelle famiglie di Doris Lessing Il romanzo «Se gioventù sapesse» e l'autobiografico «Mia madre» Tante vite frustrate nelle famiglie di Doris Lessing SE gioventù sapesse è la seconda parte del Diario di Jane Somers, con cui Doris Lessing si vantò ■della beffa giocata all'establishment letterario anglosassone: aveva infatti inviato a più editori il libro — scritto peraltro, come riconobbe lei stessa, in uno stile un po' diverso da quello a lei abituale — sotto uno pseudonimo. Alcuni respinsero il manoscritto, ma poi un editore l'accettò, lo pubblicò e ne fece un discreto successo. Non si vede quindi bene in cosa la beffa consista, se non nel fatto che a questo punto l'autrice si rivelò, procurando al romanzo e al suo seguito una nuova pubblicità che si risolse in un rilancio di vendite. Come si ricorderà, la narratrice del Diario di Jane Somers era una donna più che cinquantenne ma ancora attraente, molto elegante e di successo sia come scrittrice sia come animatrice di una rivista di moda. Uscita da un rapporto sentimentale, costei stupiva se stessa appassionandosi al caso di un'orribile vecchia indigente e paralitica, trascurata dall'assistenza sociale, al punto di fare di lei per un certo periodo il centro delle proprie preoccupazioni; allo stesso tempo, imparando ad essere più altruista, Jane Somers accettava di ospitare una nipote con problemi, e vintane l'iniziale ostilità la instradava nella vita. Quel libro conteneva un memorabile studio della nascita di una coscienza malgrado se stessi, e la Lessing si mostravafinissima nel non risparmiare al lettore nulla dei particolari sgradevoli del processo. Il seguito contiene materia non dissimile, ma privo di un motore come la situazione del crescente coinvolgimento fra la fredda e inappuntabile Jane Somers e la ripugnante reietta, risulta spesso un po'forzato per non dire stagnante. Anche qui c'è una vicenda centrale, quella dell'amore platonico, ma non per questo meno violento, di Jane per uno sconosciuto, affascinante americano, incontrato per caso e rivisto in una serie di appuntamenti sema che i due si scambino nemmeno il proprio cognome. L'americano, verrà fuori gradualmente, ha una moglie, un figlio handicappato in patria e diversi altri figli adulti in Inghilterra; per motivi mai convincentemente specificati, questi lo seguono con aria di rimprovero durante questi innocenti rendez-vous e cercano di mandarglieli per aria. Frattanto Jane si è masochisticamente presa in casa la sorella della nipote di cui al libro precedente, una ragazza disadattata, pigra, inetta, maleducata, che le rovina l'appartamento con le sue malefatte domestiche e con gli ospiti che ci infila di straforo. Alla fine Jane dice addio all'americano, e l'insopportabile nipote entra in una comune di lesbiche. In precedenza, quasi sentendo scemare l'interesse di una doppia storia senza via d'uscita, la Lessing ha introdotto ogni tanto-un'altra vecchia abbandonata, che Jane va a beneficare. Ma malgrado la scioltezza della scrittura, e la penetrazione degli sguardi nella Londra contemporanea, la.scrittrice sa di stare frustando, come dicono gli inglesi, un cavallo morto. Molto più suggestivo nella sua brevità, e illustrato da alcune opportune fotografie, il breve libro che subito dopo i diari di Jane Somers la scrittrice ha dedicato ai rapporti con i propri genitori. Dai due scritti riuniti in Mia madre emerge un lato quasi inedito della cosiddetta società coloniale. Doris Lessing nacque in Persia nel 1919 e crebbe in Rhodesia, seguendo gli spostamenti di un padre ebreo e reduce della Grande Guerra, dove aveva lasciato una gamba. Come molti altri inglesi privi di mezzi e insoddisfatti dalle prospettive di una vita burocratica, costui tentò di costrursi una fortuna nell'Impero, riuscendo soltanto a organizzarsi una esistenza di stenti; puntellata da dogmi che oggi ci appaiono'assurdi. ' Particolarmente convincente nel breve resoconto è l'analisi del personaggio della madre della Lessing, una donna che riuscì a sopportare la convivenza con un sognatore inguaribile (suo marito si scopri un talento di rabdomante, e da allora in poi concentrò le sue energie nel vano tentativo di coltivare ipotetiche qualità di scopritore di filoni d'oro) soltanto abbracciando ostinatamente un codice che la portava ad essere offensivamente autoritaria con i sottoposti negri e piena di insoddisfazione per la crudezza della vita di frontiera. La sua cronica frustrazione e i suoi moralismi finirono per alienarle i figli, che non trovavano niente da ridire nellafattorìa africana e nella vita all'aperto, e che pertanto guardarono questa donna con un misto di impazienza e di risentimento che il libretto odierno, a distanza di tanti anni, spiega finalmente con una sorta di amara serenità che non deve essere stato facile conquistare. Masolino d'Amico Doris Lessing, «Se gioventù sapesse», trad. Franca Castellenghi Piazza, Feltrinelli, 244 pagine, 22.000 lire; «Mia madre», trad. Paola Mazzarélii, 1 Rollati Boringliicri, 101 12.000 lire. pa,gine,n •i * i émw m ...... * David Hockney: «The second mariage», 1963

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