A mali estremi estremi rimedi

A mali estremi estremi rimedi A proposito del voto segreto A mali estremi estremi rimedi Il voto segreto per l'approvazione delle leggi nacque con lo stesso Statuto Albertino del 1848, che lo prescrisse per la tutela della libertà dei singoli parlamentari anziché per la tutela del diritto di controllo spettante alla pubblica opinione. L'origine del voto segreto va ricercata nella fase storica nella quale fu ritenuta preminente l'esigenza di difendere la libertà delle decisioni parlamentari contro pressioni, ricatti e ingerenze di un potere esecutivo in cui sopravvivevano le abitudini dei monarchi assoluti. Lo ■Statuto Albertino si ricollegò a quella tradizione. Ma la polemica tra fautori del voto segreto e fautori del voto palese è stata ricorrente, pur se in pratica ha vinto quasi sempre il voto segreto, soprattutto alla Camera. L'art. 97 del regolamento della Camera del 1° luglio del 1900 riconfermò la prevalenza del voto segreto sulle altre forme di votazioni. Quella riconferma intervenne subito dopo il tentativo fallito di allargare l'area del potere esecutivo. Ma dieci anni dopo il regolamento del Senato accordò la sua preferenza al voto palese. Nella polemica storica su voto segreto e voto palese si manifestò sempre l'antinomia tra due princìpi, quello della libertà dei singoli votanti, ritenuta necessaria per la salvaguardia della stessa libertà del Parlamento come organo, e quello della responsabilità del Parlamento verso il Paese che non si può concretizzare che come aperta assunzione di responsabilità nei suoi singoli componenti. Alla Costituente si propose e si tentò addirittura di costituzionalizzarc il voto segreto. Tra gli oppositori ci fu Aldo Moro, il quale notò che il voto segreto da una parte incoraggia i meno vigorosi parlamentari nell'affermazione delle proprie idee e, dall'alti a, li sottrae dalla necessaria assunzione di responsabilità presso il corpo elettorale. Il voto segreto non fu costituzionalizzato, ma la stessa Costituzione fu approvata con voto segreto. Il trionfo parossistico del voto segreto fu decretato nel '71, con la modifica dell'art. 116 del regolamento della Camera, tuttora vigente, che prevede che, anche se il governo ha chiesto ed ottenuto la fiducia su una legge, pur se composta da un solo articolo, dopo il voto di fiducia la stessa legge dev'essere sottoposta per la sua definitiva approvazione al voto segreto consentendo in tal modo che una legge già approvata sia disapprovata e una fiducia già concessa sia vanificata. Si può dire che in generale i Parlamenti sono nati storicamente con la prevalenza del voto segreto, ma che poi, via via, si sono evoluti verso la prevalenza del votò palese. In tutti i liberi Parlamenti dell'Occidente il voto segreto è attualmente obbligatorio solo in votazio- Salvatore Valitutti (Continua a pagina 2)

Persone citate: Aldo Moro, Salvatore Valitutti