I debiti del Terzo Mondo fanno dimenticare il boom

I debiti del Terzo Mondo fanno dimenticare il boom Fondo monetano: necessarie più risorse, poche idee su come utilizzarle I debiti del Terzo Mondo fanno dimenticare il boom Amato: «E' il problema fondamentale di questa Terra, ma oggi si è fatto un passo avanti» DALL'INVIATO BERLINO — La questione dei debiti dei Paesi in via di sviluppo («il problema fondamentale che abbiamo a questo mondo», lo ha definito ieri il ministro del Tesoro, Amato) è finito inevitabilmente sul tavolo del Comitato interinale, l'organismo che raggruppa 22 rappresentanti di tutti i Paesi aderenti al Fondo Monetario Internazionale, che tiene le sue riunioni in questi giorni a Berlino. 'Abbiamo un gigantesco problema tra le mani — ha aggiunto Amato in una conferenza stampa che è seguita al Comitato — e abbiamo misurato la distanza tra le difficoltà esistenti e le soluzioni di cui disponiamo». La riunione dei 22 è durata quasi tutta la giornata, mentre all'esterno si svolgeva la protesta contro la politica dell'Fmi. Al mattino è stata discussa la possibilità di aumentare le quote di adesione per dotare il Fondo di maggiori mezzi finanziari. Francia, Italia e Giappone si sono dichiarati favorevoli ad un raddoppio delle quote, nettamente contraria la Gran Bretagna, su una posizione mediana la Germania che vorrebbe però un aumento più contenuto. Quanto agli Stati Uniti, il ministro del Tesoro. Brady, ha detto che ogni decisione potrà essere presa solo dalla prossima amministrazione americana. Il nodo del debiti internazionali è stato affrontato nel pomeriggio: il ministro brasi li ano Ferreira da Nobrega ha lanciato un vero grido di dolore a nome dei Paesi indebitati: ■/ Paesi in via di sviluppo non possono condividere l'ottimismo di quelli sviluppati, non si può più pensare che basti solo il buon andamento delle economie dei ricchi per dare una spinta agli altri». Nobrega ha chiesto che verso i Paesi indebitati venga indirizzato un maggior flusso di finanziamenti, che le aree economiche sviluppate non attuino politiche di freno delle importazioni e che le decisioni che toccano l'economia di tutti i Paesi non vengano prese da gruppi ristretti. Secondo Amato, tuttavia, proprio dalla riunione del Comitato interinale sono venuti dei segnali positivi per la prima volta dopo molti anni. 'Avevo una intolleranza sul ripetere sempre le stesse formule sema aggiungere nulla — ha detto il ministro—oggi la ripetitività delle formule è finita, si è deciso di fare un passo avanti». In sostanza per la prima volta in una riunione del Comitato tutti hanno ammesso che quanto si sta facendo per i debiti internazionali è insufficiente. Tutti, compreso il ministro del Tesoro americano Brady, hanno detto che bisogna indirizzare più risorse al Terzo Mondo. Questo quadro positivo ha però una faccia meno esaltante, e lo ha fatto notare lò stesso Amato: per il momento nessuno ha le idee chiare su come fare ad indirizzare concretamente questi finanziamenti nel Terzo Mondo. Il ministro del Tesoro ita- liano nel suo intervento al Comitato ha sottolineato come la politica monetaria adottata dal maggiori Paesi industriali «scivola sopra gli ostacoli, i vincoli, le ostruzioni che frenano le nostre economie, amplificandone anzi gli effetti negativi» e ha ripetuto la sua richiesta di dare a livello internazionale un ruolo crescente alle politiche di bilancio e strutturali Un chiaro richiamo agli Stati Uniti perché l'amministrazione che verrà cambi rotta evitando rialzi di tassi che creano tensioni sui mercati dei cambi. Amato ha poi commentato la manifestazione antl Fml: Le dimostrazioni tendono a personalizzare i problemi oggettivi e a demonizzare quelli che ne sono coinvolti» ha detto; secondo il ministro sono cioè atteggiamenti che non aiutano ad affrontare la realtà delle cos#. Dal ministro delle Finanze tedesco Stoltenberg è venuta una affermazione di principio sull'utilità di aumentare gli aiuti ai Paesi in difficoltà, ma il suo discorso al Comitato interinale non ha portato molto di nuovo per la soluzione dei problemi sul tappeto. Stoltenberg ha sostenuto che lo sviluppo economico degli ultimi dodici mesi sta aiutando i Paesi indebitati ed ha aggiunto che è opportuno aumentare la libertà di scambio. Ha Inoltre rivendicato alla Germania il merito di aver sostenuto con vari mezzi un alleggerimento del debiti. La novità importante di ieri resta comunque il ritomo ai problemi: dopo gli ottimi smi dei giorni scorsi, quando sembrava prevalere la soddisfazione per il boom econo mico che ha toccato l'econo mia mondiale, il Terzo Mondo è riuscito a imporre all'attenzione i suoi temi. Paolo Giovanelli

Persone citate: Ferreira, Paolo Giovanelli, Stoltenberg

Luoghi citati: Berlino, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti