Andreitti va a Sofia De Mita in Giappone di Paolo Patruno
Andreitti va a Sofia De Mita in Giappone Riprende l'attività diplomatica del governo Andreitti va a Sofia De Mita in Giappone L'Est europeo (Mosca compresa) e il colosso orientale sono i principali obbiettivi italiani nell'attuale momento di distensione tra Usa e Urss ROMA — Riprende, dopo la pausa estiva,' anche l'azione diplomatica del governo De Mita con una serie di viaggi dello stesso presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri Andreotti che lasciano trasparire quali siano i principali obiettivi perseguiti dall'Italia nell'attuale momento internazionale caratterizzato dalla distensione Usa-Urss. n primo a partire, domani, sarà Andreotti diretto in Bulgaria, seguito venerdì da De Mita in viaggio per Tokyo. Dunque, l'Est europeo in primo piano, insieme con il gigante economico del fronte del Pacifico. Perché? La risposta è duplice. Sofia è certo uno dei Paesi socialisti più refrattari con il vecchio Jivkov alla perestrojka gorbacioviana. Ma anche nella negletta Bulgaria, Andreotti potrà cominciare a sondare direttamente quali sono gli -umori» interni all'impero sovietico, quali sono le prospettive del dialogo con l'Est, gli spazi di manovra per l'approfondi mento delle tematiche negoziali sul disarmo anche convenzionale in Europa Naturalmente, nulla si muove ancora a Est che il Cremlino veramente non voglia. E proprio con i mas simi esponenti dell'Urss, il governo italiano ha già fis sato per le prossime settimane due importanti ap puntamenti. Il primo, prologo del se condo, vedrà Andreotti in contrare a New York, in occasione dell'Assemblea Generale dell'Orni, il ministro degli Esteri Shevarna dze. E dopo la preparazione di questo incontro, a metà ottobre, toccherà a De Mita essere rice'yutò al Crem lino da Gorbaciov a completamento "di quésto ri lancio dell'Ostpolitik ita liana, che segue analoghe azioni svolte con i medesimi intenti dagli altri par tners europei, e special mente dalla Germania dalla Francia. Nel frattempo, prima della trasferta in terra ma scovita, De Mita avrà concluso la sua visita ufficiale in Giappone, in restituzio Giulio Andreotti ne dell'incontro romano con il premier Takeshita avvenuto lo scorso maggio. Il secondo fronte su cui intende muoversi il governo italiano, quello delle potenze emergenti dell'area del Pacifico, era già stato aperto da un viaggio in varie capitali asiatiche lo scorso inverno da Goria, quando era l'inquilino di Palazzo Chigi. Ma solo a Tokyo, nel cuore del gigante del mondo orientale, si potranno davvero migliorare i rapporti commerciali tra Italia e Giappone rafforzando, com'è nelle proclamate intenzioni di Takeshita, il 'lato debole» del triangolo che collega i tre pilastri della società industrializzata: il Giappone, appunto, all'Europa e agli Usa. L'interesse del governo De Mita per la prossima missione a Tokyo va anche oltre. Da parte italiana si insisterà, infatti, per spingere Takeshita ad una politica di'"incoraggiamento reale a favore di investimenti'giapponesi nel'riostro Paese, in settori che consentano flussi di nuove tecnologie ma favoriscano anche l'occupazione. E questo sollecito, già espresso a Roma, De Mita reitererà anche a Tokyo. Europa dell'Est e area del Pacifico in prima linea dunque, nei prossimi giorni. Ma la Farnesina mantiene egualmente nella pri ma pagina della sua agenda i problemi che ci toccano più da vicino, come quelli del Mediterraneo e dell'Europa. Oggi sarà appunto a Roma per Incontrare Andreotti il ministro degli Esteri egiziano Butros Ghali, che prepara la prossima visita in Europa del presidente Mubarak. E i temi obbligati del colloquio sono gli ultimi sviluppi della crisi medioorientale con l'indomabile intifada palestinese nei territori occupati da Israele, la situazione nel Golfo e i faticosi negoziati di pace fra Iran e Iraq. L'Egitto intende premere in particolare sui Paesi della Cee perché svolgano un ruolo più attivo in Medio Oriente, tanto più in quanto Mubarak, avvicinatosi recentemente all'Olp, ritiene che anche a Strasburgo Arafat abbia fatto intravedere qualche interessante apertura sul processo di pace con Israele. Di tutto questo, 1 governanti italiani parleranno nelle prossime settimane anche con due dei principali partners comunitari, Francia e Gran Bretagna, in occasioni delle periodiche consultazioni al vertice. In più, De Mita é Andreotti potranno avvalersi anche delle informazioni sulla situazione del mondo arabo che Craxi raccoglierà nei prossimi giorni incontrando re Hassan del Marocco, i presidenti Bendjedid Chadli d'Algeria e Ben Ali di Tunisia, e il colonnello Gheddafi che l'ha invitato a Tripoli. Davanti a questa molte plicità di iniziative, c'è solo da augurarsi che, come purtroppo è puntualmente già successo in passato, le ricorrenti beghe interne non invischino l'azione diplomatica del governo, condannandolo a un immobilismo che in un periodo internazionale come l'attuale caratterizzato da un forte dinamismo, di fatto ci emarginerebbe, inde bolendo la nostra posizione anche all'interno della Comunità europea. E nella prospettiva del '92 questo sarebbe davvero un peccato mortale. Paolo Patruno
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