Attento architetto: ecco la «tavolozza Torino» di Luisella Re

Attento architetto: ecco la «tavolozza Torino» Mercoledì sarà presentato dall'assessore Dondona il campionario dei colori per l'arredo urbano Attento architetto: ecco la «tavolozza Torino» Un'iniziativa che coinvolgerà gli operatori del settore delle decorazioni - Dieci anni di ricerche e lavoro sugli antichi palazzi - Tra le prime applicazioni, il ripristino di piazza Palazzo di Città e del Municipio Mercoledì prossimo, l'assessore all'Arredo Urbano, Giuseppe Dondona presenterà a produttori e operatori commerciali di rivestimenti murali e vernici per edilizia il campionario definitivo delle 'tinte di Torino». Un risultato ottenuto dopo oltre dieci anni di studi e sperimentazioni sfociati, adesso, in una armonica «tavolozza» di 62 tonalità. Ed ecco, fra un «rosa di Baverio»^xa\ giallo Nanchino e il 'foglia morta» al perslchlrio foìso-vlolacèò/rlvivere la storia subalpina del colore, dall'epoca barocca all'art nouveau. Precisano gli architetti Zanetta e Tagliasacchi, che hanno coordinato l'iniziativa: -Questo traguardo poggia su ricerche d'archivio che partono dell'attività del "Consiglio di fabbriche e fortificazioni" nato nel 1603 per arrivare, attraverso l'influenza determinante di Juvarra, alla mappa coloristica del "Consiglio degli edili". Un organismo che, varato nel 1774, continuerà a coordinare l'urbanistica locale sino al 1849, sostituito poi dalla nuova Commissione d'Ornato. A questa base documentale, abbinata alla sperimentazione concreta delle varie "ricette d'epoca" e a una minuziosa analisi dei materiali locali, si è infi¬ ne aggiunto un collaudo delle tecniche applicate e dei risultati via via raggiunti in quest'ultimo decennio». E' questo il quadro di riferimento che sarà ora indicato agli addetti ai lavori, insieme con prospettive che vanno dal recupero delle tinture a base di silicato di potassio, ('inaugurate per proteggere i coppi a fine '800 ma poi di¬ menticate» ), sino al ripristino di antichi virtuosismi artigianali sul tipo della "velatura, in grado di garantire una soffice, incipriata trasparenza a qualsiasi fondo acrilico». Intanto, tutte le zone «auliche» della città risultano oggi, almeno sulla carta, caratterizzate da una precisa definizione cromatica: ritrovato il fascino nordico di piazza Vittorio e delle sue lose tramite fondi in 'latte di calce forte» e rilievi in gneiss di Piasco grigio verdastro; ripristinata l'aristocratica eleganza di Piazza Castello da fondi grigio gridellino grigio e rilievi in gialdolino o giallo di lino. E' in questa prospettiva di un panorama urbano rivestito a festa, che assume parti¬ colare rilievo l'approvazione con cui, la scorsa settimana, la Commissione Tecnica competente ha definitivamente sanzionato U recupero di via e piazza Palazzo di Città. In primavera, dopo il completamento ormai in dirittura d'arrivo dell'iter burocratico, si darà il via ai ponteggi che restituiranno ai torinesi un Palazzo del Comune all'altezza del sua ruolo. >: . Spiega l'architetto Tagliasacchi-. *La prima tronche, su delibera presentato."personalmente dal sindaco Maria Mogani Noya in collaborazione con gli assessori Porcellana, Dondona e Zanetta, riguarderà la piazza Palazzo Civico, in modo da evitare un intervento troppo ampio e quindi traumatico per la zona. Di qui la decisione di escludere in questo primo tempo il vecchio budello verso piazza Castello, con un doppio vantaggio: quello di coinvolgere nel progetto gli ultimi proprietari privati trasferitisi chissà dove e di maturare la validità dell'operazione con l'intera città'. Già stabilito che la -Sikkens» offrirà le coloriture necessarie e che la serie di interventi si allargherà ad un approfondito restauro di tetti, gronde, lastroni sotto i portici e facciate, come si presenterà dunque il fulcro storico di To¬ rino? -Il secentesco Palazzo Comunale avrà rilievi chiari e decori in marmo di Chianocchio su fondo color sabbia della Dora, mentre alla piazza verrà restituita la sua armoniosissima vitalità di marca alfìeriana con fondi in arioso gridellino grigio ed elementi strutturali in etereo giallo gialdolino. Questo binomio policromo si prolunghera anche nelle-due arcale "mimetiche" più esterne che furono--aggiunte successivamente come ftltr&ìà~terale del ' palazzotto comunale da Benedetto Alfieri. Obiettivo: quello di riabilitare al massimo il tipico garbo manierista dell'opera del Lanfranchi, con le sue arcate e la sua tipica balaustra posta a corona della facciata'. Sarà dunque restituito a vita nuova il cuore della città: prima l'antica 'Piazza delle erbe- circondata da stabili di proprietà del Comune, con l'adiacente chiesa del Corpus Domini; poi la viuzza dove il canonico Cottolengo iniziò la sua straordinaria opera di carità. E dove la «provvidenza» rimane evidentemente di casa: in prima linea, nello stabile qui attualmente in ricostruzione dopo il crollo, la «mirabolante» promessa di un primo garage sotterraneo di almeno 100 posti. Luisella Re la facciata di palazzo civico tornerà a risplendere con gli antichi colori originali

Luoghi citati: Chianocchio, Nanchino, Piasco, Torino