L'industria del sangue: in rosso

L'industria del sangue: in rosso In allarme le due maggiori associazioni di donatori, la Fidas e l'Ayis L'industria del sangue: in rosso Il piano nazionale • da oltre dieci anni «riposa» in Senato - I presidenti Graverò e Beltrami sollecitano il governo - Occorre ordine nella raccolta e distribuzione del plasma - Ne servono 600 mila litri all'anno e si spendono 200 miliardi per acquistarli Le due maggiori associazioni di donatori, Fidas è Avis, sono in allarme. D Piano nazionale del Sangue, atteso da oltre dieci anni, è di nuovo fermo e «riposa» in Senato, n 18 maggio scorso era stato approvato dalla Camera dei deputati, poi non se n'è più saputo nulla, Ora il presidente nazionale della Fidas, Cravero, e quello dell'Avis, Beltrami, sollecitano 11 governo: «/ donatori attendono da troppo tempo che sia fatto ordine sull'organiszazione della raccolta e distribuzione del sangue. Non si deve farli attendere oltre: Giovedì, in Senato, è prevista all'ordine del giorno la discussione di questa legge. «Afa — ammonisce il professor Cravero — se si apre la porta agli emendamenti, è finita. I donatori hanno, finalmente, a disposizione un testo di legge che li soddisfa al novanta per cento. Dunque, che sia approvato. Poi, per le successive modifiche, per quelle che chiamerei "rifiniture", si potrà ricorrere al comitato tecnico istituito apposta per questo». L'industria del sangue, nel nostro Paese, si trova in una situazione tutt'altro che felice. Per essere autosufficiente e per non dipendere più dall'estero, l'Italia avrebbe bisogno di circa 600 mila litri di plasma all'anno, 300 mila dei quali si possono ottenere separando almeno il 70% di tutto il sangue lavorato. Gli altri 300 mila si possono ricavare dalla plasmaferesi produttiva. E' opportuno spiegare, per chi non se ne intenda, di che cosa si tratta Con la plasmaferesi il donatore viene attaccato ad una speciale macchina. Da un braccio viene prelevato sangue intero che entra in un separatore dove viene estratta ima quantità di parte liquida, ossia di plasma. Il macchinario restituisce, attraverso l'altro braccio del donatore, la parte solida che è stata diluita in soluzione fisiologica. •Si è calcolato — continua Cravero — che sarebbero necessarie 800 macchine di questo tipo, in Italia. Ma dove collocarle? Sembra che uno degli intoppi al procedere della legge sia proprio questo». Gli articoli 5 e 6, infatti, dividono i centri trasfusionali in due categorie, una sorta di serie "A" e "B". I primi, i più importanti, quelli denominati «servizi di immunoematologia e trasfusionali», potrebbero fare plasmaferesi, mentre agli altri, più sempli¬ cemente detti 'servizi trasfusionali», questa attività sarebbe negata. Ovvio che, a questo punto, si scatenino le lotte tra centro e centro e che, con il crescere degli appetiti, interessi di vario tipo s'intersechino con quello, più generale, della salute pubblica. Come rimediare all'impasse? 'Ricorrendo, dopo aver approvato la legge, al comitato tecnico — suggerisce il presidente della Fidas — che dovrebbe fornire direttive per individuare i bacini d'utenza e le dimensioni delle strutture impegnate». Venerdì scorso, a Siena, una nota industria del settore ha inaugurato un modernissimo impianto per il frazionamento del plasmai dal quale sarà possibile ricavare albumina, immunoglobuiina e quel ramoso fattore vm che costituisce la base per prodotti essenziali alla cura degU emofilie! Ma questo stesso stabilimento, che ha speso per la realizzazione dell'opera una ventina di miliardi, è costretto ad acquistare negli States circa il 90% del plasma, mentre se fosse approvato 11 Piano buona parte del {abbisogno nazionale sarebbe soddisfatto dalle industrie nostrane. «Non è una novità — conclude Cravero — che l'Italia compri emoderivati all'estero per una spesa annua che varia trai 180 e i ZOO miliardi. Per non parlare dell'eventualità di certi rischi Come sappiamo l'Aids è una malattia importata. E l'abbiamo importata anche con gli emoderivati. Pare che, ad esempio in America, il sangue non venga raccolto da volontari, come accade da noi, ma sia comprato. E' logico pensare che si cerchi di raccogliere sangue pagando il meno possibile a chi lo vende. Così le industrie americane si rivolgono all'Africa e al Portorico». d. clan.

Persone citate: Beltrami, Cravero

Luoghi citati: Africa, America, Italia, Siena