Arafat punta sull'Europa

Arafat punta sull'Europa Domani chiede al Parlamento europeo appoggio per la forza Onu in Cisgiordania —, T _: Arafat punta sull'Europa Cisgiordania e Gaza sarebbero «protette» in attesa della conferenza internazionale sul Medio Oriente - Ormai prossima la costituzione di un «parlamento palestinese in esilio» che probabilmente sarà ospitato in Algeria ALGERI — Due scadenze attendono i palestinesi nell'immediato futuro. Il presidente dell'Olp, Yasser Arafat chiederà al parlamento europeo, convocato a Strasburgo domani e il 14 settembre, di porre i territori palestinesi occupati da Israele sotto il mandato delle Nazioni Unite, in attesa della conferenza internazionale sul Medio Oriente. Quindi annuncerà la convocazione straordinaria del consiglio nazionale palestinese, il parlamento in esilio, chiamato a decidere sulla costituzione del primo governo palestinese provvisorio o di un governo in esilio. Così dichiarano fonti palestinesi. Frattanto, l'Algeria ha nuovamente manifestato ieri la volontà di ospitare la sessione «storica» del consiglio nazionale palestinese nella prima decade di ottobre. Con l'Algeria, anche la Tunisia e la Libia si sono dichiarate disposte ad accogliere il governo provvisorio o in esilio, dopo l'approvazione da parte del consiglio nazionale. Il parlamento palestinese in esilio, Cnp, è composto da 450 rappresentanti delle organizzazioni sindacali, professionali e studentesche dei palestinesi della diaspora. L'ultima riunione ordinaria, tenuta ad Algeri lo scorso anno, aveva segnato la riunificazione, attraverso la mediazione algerina e libica, delle più importanti fazioni palestinesi in seno all 'Olp. Al gruppo maggioritario di Al Fatati di Arafat si erano ricongiunti, dopo anni di opposizione, il fronte popolare di George Habbash, il movimento di Nayef Hawetmeh, il partito comunista palestinese e altre correnti minori, con esclusione dei gruppi radicali e filosiriani (Ibrìl, Saika, Abu Nidal e Abu Moussa). Il vertice dei capi di Stato arabi di Algeri, nel giugno scorso, aveva già riconosciuto, (Siria - compresa) l'Olp quale unico rappresentante del popolo palestinese, legittimandolo a partecipare alla conferenza internazionale di pace sul Medio Oriente, in piena parità con le altre parti (Israele, Giordania). Secondo fonti palestinesi, al parlamento europeo di Strasburgo Arafat chiederà un man dato delle Nazioni Unite in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, capace sia di offrire misure di protezione per le popolazioni dei territori oc¬ cupati, sia di facilitare il ritiro delle forze israeliane. Se Israele metterà fine alla politica della mano pesante nei confronti della rivolta palestinese, l'intifadah, potrà facilitare la convocazione della conferenza intemazionale, indetta dalle Nazioni Unite con la partecipazione dei cinque membri del consiglio di sicurezza e delle altre parti interessate. Così affermano fonti palestinesi. L'iniziativa palestinese di ottenere il mandato delle Nazioni Unite nei territori occupati, deciso dal comitato esecutivo dell'Olp, era già stata illustrata da Arafat al segretario generale delle Nazioni Unite Perez de Cuèllar, a Ginevra, le settimane scorse, e poi confermata da un inviato del'Olp, Nabil Ramloui alla quinta conferenza intemazionale delle organizzazione non governative indetta dall' Onu il 30 agosto a Ginevra. A Strasburgo, Arafat potrà anche annunciare la decisione dell'Olp di accettare tutte le. risoluzioni dell'Orni che si riferiscono alla Palestina, comprendendo quindi il riconoscimento dello Stato di Israele. In questo contesto 1' Olp si appresta ad accettare il futuro stato palestinese secondo le risoluzioni dell'Orni e che prevedevano la divisione della Palestina in due Stati, l'uno ebraico e l'altro arabo. I capi delle varie fazioni dell'Olp appaiono uniti nella decisione di dar vita al primo governo provvisorio o ad un governo in esilio palestinese in netta opposizione con i gruppi siriani, filosiriani e radicali che considerano l'iniziativa il primo passo per il riconoscimento formale di Israele. Per i gruppi palestinesi oppositori all'Olp, non può essere riscritta la carta dell'organizzazione della Palestina che dichiara «nulla e mai avvenuta» la spartizione della Palestina nel 1947, che proclama la distruzione di Israele e l'espulsione di tutti gli ebrei.