Gervasoni vince sul lago «La gelosia dell'eco»

Gervasoni vince sul lago «La gelosia dell'eco» Un Festival inconsueto a Como con un concorso internazionale di composizione per giovani Gervasoni vince sul lago «La gelosia dell'eco» Sulla riva del Lago di Como, a Cernobbio, in una villa sontuosa, quasi cupa, si svolge tra agosto e settembre un festival dalla fisionoia piuttosto inconsueta. La bellezza dei luoghi potrebbe suggerire serate di svago nelle quali la musica aggiungesse il suo al fascino discreto delle onde del lago, ma non è così. In quella villa abitano spiriti severi e sapienti: musica contemporanea e ricercatezze del repertorio barocco. La clavicembalista Christiane Taccottet, gli oboisti Heinz Holliger e Maurice Bourg, il fagottista Klaus Thunemann, il Quartetto Academica, i pianisti Bruno Canino e Pierre Laurant Aimard, il Quartetto Arditti e il percussionista Sylvio Gualda sono alcuni fra i protagonisti di quelle serate che nelle onde del lago riversano non già barcarole e serenate ma i vortici corruschi degli strumenti a percussione e i grappoli di suoni genialmente asimmetrici delle Sonate di Scarlatti. Zelenka, Telemann, Mozart, Scarlatti sono 1 nomi che ricorrono sul cartellone intrecciandosi a quelli di Xenalds, Ellìot Carter, Ligeti, Kurtàg, Berlo e Schoenberg. La cosa più straordinaria è data però dal fatto che quegli interpreti illustri propongo¬ no i loro concerti al termine di una giornata di lavoro trascorsa insegnando i segreti della loro bravura ad attivissimi nuclei di studenti confluiti a questi seminari da ogni parte d'Italia. «Lario Musica», questo è il nome dell'istituzione, non è però soltanto una raffinata accademia estiva che apre i suoi battenti la sera trasformandosi in un festival; i progetti vanno molto più lontano e concernono direttamente l'avvenire con un concorso internazionale di composizione concepito in maniera piuttosto originale. Il premio ammonta alla somma rispettabile dì quin¬ dici milioni di lire assegnati all'autore della migliore composizione perché vada a spenderli in qualsiasi parte del mondo per realizzare un progetto artistico del quale è stata fornita la documentazione. Una qualificatlssima giuria internazionale, presieduta da Iannls Xenakis, dopo aver selezionato qualche mese fa tre opere le ha ascoltate sabato sera nell'esecuzione impeccabile del Quartetto Arditti e del Quintetto Arnold. Chi erano i tre finalisti? Tre musicisti italiani: Alessandro Solbiati, già autore di un'apprezzata carriera, Andrea Molino, giovane musicista torinese, e Stefano Gervasoni, giovanissimo musicista bergamasco. Le tre partiture ascoltate nella finale, svoltasi davanti ad un pubblico numeroso e quanto mai competente, erano davvero brillanti e testimoniano nell'insieme l'eccellente stato di salute della musica italiana d'oggi. L'ambito premio è andato però a Stefano Gervasoni che se lo è conquistato con Gelosia dell'eco, un componimento per cinque fiati e quattro archi sui quali volteggia con molta discrezione una voce femminile, quella duttile e sensibile di Luisa Castellani. Il testo cantato, quasi bisbigliato, consta di alcuni versi di Franco Fortini ed anche l'uso degli strumenti è improntato alla massima discrezione, ma in quei fruscii degli archi, negli schiocchi dei fiati e nel raao grandinare dei pizzicati quanta tensione! Che desiderio spasmodico di comunicare, di rompere gli argini delle convenzioni per approdare sul terreno di un'espressione intensa e personale! L'audacia e la forza a questo giovane musicista dall'aria timida non mancano di sicuro e tali qualità dovrà metterle alla prova all'Iream di Parigi dove andrà ora a studiare col sussidio del Concorso Lariano. Enzo Restagno

Luoghi citati: Cernobbio, Como, Italia, Lariano, Parigi