Un volo con troppi misteri ma forse tutti spiegabili di Angelo Conti

Un volo con troppi misteri ma forse tutti spiegabili Un volo con troppi misteri ma forse tutti spiegabili E' un volo con tanti misteri quello che si è concluso sabato, poco prima di mezzogiorno, contro un crinale sopra Cono Canavese. Quel Cessna 210 «Centurion» si stava infatti muovendo, nei cieli italiani, in modo decisamente anomalo, quasi non volesse essere notato, n pilota—che si era firmato a Bari come John Randall — transitando a Torino ha dichiarato un altro nome: A. H. Crawley, questa volta presumibilmente vero. C'è inoltre il «giallo» dei due passeggeri: sono denunciati sul piano di volo presentato ai controllori di Caselle, non sul «general deck» compilato all'ufficio transiti ed alla Sagat. Sembra, inoltre, che dei due passeggeri non ci sia traccia neppure al varco doganale. Giallo fitto anche sui loro nomi: la sola flebile indicazione sta su un altro documento presentato a Bari Palese dove, accanto alla dicitura «occupanti», è stato scarabocchiato Crawley, Kyarizi + 1. Sotto la dizione «più 1» secondo i carabinieri potrebbe celarsi un altro Crawley, forse il fratello del pilota. Poco si sa anche sui motivi del viaggio anche se si presume possa trattarsi di operatori commerciali di ritorno dalla Fiera del Levante. La prima irregolarità il pilota del Centurion la compie 5 miglia dopo il decollo da Bari quando non si mette in contatto con Brindisi per ottenere il «via libera» sino a Vieste. Il Cessna, stando alle regole, avrebbe dovuto puntare sul Gargano, imboccando — poco do¬ po — l'aerovia Blue 23 avvertendo Falconara. Successivamente avrebbe dovuto passare sull'aerovia Blue 25 diretto a Firenze (informando anche questa torre di controllo), virare sull'Ambra 14 verso Piacenza, contattare il Vor Milano e successivamente atterrare a Caselle. Di tutto questo non c'è traccia, n Cessna 210 BNNW ha volato nel più completo silenzio su mezza Italia, senza segnalare mai la propria posizione, e senza essere notato da nessuno. Alle 9,30 si è affacciato sul cielo di Caselle e, avuta via libera per l'atterraggio, ha posato il carrello sulla pista. A Caselle il pilota, che sembra accertato essere davvero l'ingegnere A.H. Crawley, ha compilato un piano di volo regolare: destinazione Luton (Londra), 4 ore e mezzo di volo presunte, 3 persone a bordo. L'avere successivamente denunciato alla Sagat di essere solo potrebbe avere una giustificazione banale: quella di non pagare i diritti di transito. Alla Direzione Aeroportuale di Torino, dove sono in corso i primi accertamenti per stabilire le cause dell'incidente, si è molto cauti nel valutare ogni ipotesi. «Che si tratti di un volo anomalo è fuori discussione: episodi simili sono rarissimi perché possono generare situazioni di pericolo. Ad esempio la mancanza di comunicazioni impedisce il corretto funzionamento del trasponder che segnalasugli schermi radar la posizione degli , aerei in transito od in avvi¬ cinamento agli aeroporti». Tecnicamente il comportamento del pilota sarebbe spiegabile solo con una gran fretta di tornare a casa. Per volare fuori dalle aerovie e risparmiare qualche decina di miglia, gli occupanti del Cessna avrebbero potuto scegliere il silenzio-radio». Ma perché quel nome fasullo? La tesi della «fretta» trova conferme anche con quanto successo a Caselle dopo il decollo: il Cessna non avrebbe seguito il solito circuito per salire di quota (su Volpiano-Chivasso) preferendo puntare direttamente verso le montagne dando tutto motore: «Una manovra pericolosa, soprattutto in condizioni di visibilità non perfetta, ma alla portata di quel tipo di apparecchio». La scelta della «rotta più breve» può avere una giustificazione anche nei consumi: la durata del volo Torino-Luton era stata stimata in 4 ore e mezzo, appena un'ora in meno della massima autonomia del Cessna che si sarebbe potuto trovare a corto di kerosene in caso di forti venti contrari o di deviazioni legate al maltempo. Forse proprio questi elementi hanno spinto il pilota a maltrattare il motore che, in piena arrampicata verso il massiccio del Gran Paradiso, potrebbe avere accusato un ritorno di fiamma. Con l'incendio a bordo, il Cessna avrebbe poi fallito l'atterraggio di emergenza. Perché il pilota non abbia lanciato l'SOS via radio è un altro__misterg.. L'ultimo del CessnaG-BNNW. Angelo Conti

Persone citate: A. H. Crawley, Centurion, Gargano, John Randall