Ibf, giornalisti e razzismo

Ibf, giornalisti e razzismo BOXE Una polemica sull'idea dei campionati europei troppo «open» Ibf, giornalisti e razzismo Riceviamo e pubblichiamo: Gentile direttore, le scrivo in merito all'articolo •Sul quadrato vince il caos» a firma di Gianni Pignata apparso Sul suo giornale il giorno 22 agosto. Pur rispettando le convinzioni tecniche del giornalista, non posso fare a meno di richiamare la sua attenzione su un brano «E' di ieri la notizia che r ibf ha 'inventato' una sua serie di campionati d'Europa, che si distinguono da quelli ufficiali, indetti dall'Ebu e riconosciuti da Wba e Wbc, per un'inquietante differenza: possono battersi per il neocampionato tutti i pugili 'residenti' in Europa, indipendentemente dalla loro cittadinanza. Cosicché si potrebbero avere, per assurdo, una serie di dodici campioni d'Europa Ibf — tanti sono i titoli attualmente riconosciuti nel Vecchio Continente — fatta tutta di vu' cumprà o simili». Tutta la stampa sportiva e non (incluso anche il quotidiano torinese «Tuttosport») ha giudicato questa innovazione forse l'unica nota positiva dei titoli europei Ibf. Dare alla nostra apertura ad atleti del Terzo Mondo l'aggettivo «inquietante» e affibbiare a questi sportivi, che anche attraverso la pratica di un'attività agonistica cercano di eliminare le barriere che ancora si frappongono loro per una dignitosa convivenza con gli altri popoli, il nomignolo dispregiativo di vu' cumprà è veramente inammissibile. Infine mi consenta di ricordare a Pignata che l'unico ti¬ tolo mondiale di boxe di cui l'Italia può fregiarsi è quello di Patrizio Kalambay, un «vu' cumprà» secondo Pignata che però questa volta lo ha deluso; la corona mondiale dei pesi medi, forse la più prestigiosa, Patrizio non l'ha affatto venduta all'Italia; ha più semplicemente preferito offrirla al Paese in ringraziamento di quanto l'Italia gli ha permesso di ottenere. Benedetto Montella rappresentante Ibf in Italia Allineati e coperti: così il signor Montella vorrebbe tutti i giornalisti, dimenticando che pluralità di informazione vuol dire anche pluralità di opinioni. Da questa pretesa nasce anche la tendenza a considerare democratico chi gli dà ragione e bieco razzista chi gli dà torto. Sono con¬ tento, per Montella, che i quotidiani sportivi sembrino essere dalla sua parte; altrettanto contento, per me stesso, di continuare a pensare con la mia testa. Quanto al razzismo, mi sembra un po'pretestuoso attribuirlo a chi definisce bonariamente «vu' cumprà' i venditori ambulanti che vengono dall'Africa. Tanto meno è razzismo auspicare che un campione d'Europa sia «europeo» se non come colore di pelle, almeno come nazionalità. Se poi Montella pensa di giustificare le ambizioni politiche e gli interessi finanziari dell'lbf ergendosi a paladino dei pugili che vengono dal Terzo mondo, beh, questi sono fatti suoi. Ma a me scappa da ridere. (g. pig.)

Persone citate: Benedetto Montella, Gianni Pignata, Montella, Patrizio Kalambay, Pignata