Azzurri senza Bianchi handicap che si paga

Azzurri senza Bianchi handicap che si paga Il bilancio dell'Italia ai Mondiali Azzurri senza Bianchi handicap che si paga L'assenza del bomber si è fatta sentire - Domani a Parma le semifinali dal nostro Inviato GIORGIOGANDOLFI MELANO—E' stata davvero una «cascata di diamanti» questo mondiale di baseball: oltretutto il bello deve ancora venire con le finali di Parma. Ma il bilancio è già confortante, sia per l'organizzazione, sia per la Nazionale azzurra. D'accordo, ci sono stati errori e omissioni ma quando mai non ci sono stati? Contro la mentalità professionistica di quasi tutte le altre nazionali, c'era poco da sperare se non nella buona stella: stavolta Silvano Arnbrosioni ha avuto una stellina perché è partito con l'handicap rappresentato dall'assenza di Roberto Bianchi. Purtroppo il catcher bolognese ha dorato fare i conti con un menisco. Farsi operare al ginocchio proprio in vista di un mondiale significa perdere buona parte della propria forza. Come tagliare la chioma a Sansone. Di conseguenza i lanciatori azzurri sono stati privati della loro spalla ideale: Gambuti ha fatto i miracoli a casa base e in attacco ma non poteva ricevere in tutte le partite. L'altro Bianchi, Alessandro, quello del Grosseto, si è rivelato troppo inesperto anche se ha indubbiamente buone qualità: verrà utile per il futuro, in questo momento sarebbe stato necessario il vero Bianchi, quello che aveva battuto il fuoricampo vincente contro l'Olanda agli Europei, l'autore di tante prodezze in campionato. Arrivando davanti a Olanda, Antille e Spagna, l'Italia ha rispettato il proprio programma ma da come si erano messe le cose, poteva starci benissimo un piazzamento a metà classifica. La conferma viene proprio dalle graduatorie individuali. Gambuti, ad esempio, è 10° in classifica con 407 di media mentre Ca¬ relli lo segue a 406, cioè davanti al cubano Casanova, uno dei più forti battitori del mondo dilettantistico. Ecco, ci fosse stato anche Roberto Bianchi, la situazione sarebbe stata più brillante. Invece nella regina delle classifiche individuali troviamo l'americano Ventura con 500 in compagnia di Pacheco (Cuba) e Morales (Portorico) nonché quel Griffin autore di uno dei due fuoricampo che hanno messo ko l'Italia Anche sull'alternanza dei lanciatori, ad esempio, si potrebbe discutere per una vita: è stato chiamato Cabalisti ed ignorato Matteucci; confermato Radaelli, che andava male in campionato quando sarebbe stato il momento di altri giovani. Senza dimenticare che forti battitori come Manzini hanno rinunciato per non dovere sacrificare le... ferie: purtroppo questa è la realtà del nostro baseball la cui base è formata da autentici dilettanti. I giocatori americani, invece, hanno già la prospettiva di contratti da 300 milioni: dopo le Olimpiadi di Seul finiranno nelle «succursali» dei grandi Club, come avvenne anche dopo Los Angeles. Per molti azzurri, invece, il futuro è diverso: per molti questo è stato l'ultimo Mondiale. Borghino ha 30 anni, idem Carelli, Costa, Mari e Radaelli 28; Trinci 29. Personaggi che hanno dato molto al baseball azzurro ma che in campionato non si tireranno certamente indietro. Chi dovrà guidare le sorti della nazionale dovrà puntare su giovani come Valle, Fochi, Ceccoci. Dopo la supersfida di ieri sera a Parma fra Cuba e Usa, oggi il mondiale riposa: domani a Parma prime semifinali e mercoledì gran conclusione con un superspettacolo in programma dalle 15 a mezzanotte.