Nargiso ancore troppo narciso

Nargiso ancore troppo narciso - Negli US Open il napoletano nuovamente eliminato da Woodforde Nargiso ancore troppo narciso L'azzurro, pur non ripetendo le sceneggiate di Wimbledon, è stato protagonista anche a Flushing Meadow di alcuni atteggiamenti plateali dal nostro Inviato RINO CACIOPPO NEW YORK — «Gii ottavi di finale di un torneo del Grande Slam per me sono proprio stregati. Quando si tratta di giocare la partita decisiva, ogni volta mi capita di perdere il servizio, l'arma che spesso mi ha permesso di vincere e di giocare con tranquillità-. Così si è espresso Diego Nargiso correndo via dal campo n. 3 di Flushing Meadow, carico di rabbia per aver perso in quattro set, durati due ore ed 11 minuti, con il punteggio di 6-1, 5-7,6-3, 6-0, contro il ventiduenne mancino australiano Mark Woodforde, lo stesso giocatore che gli aveva imposto lo stop sull'erba di Wimbledon. Allora la sconfitta fu più netta ed il comportamento di Nargiso assolutamente deprecabile ed antisportivo, sino al punto di cercare di colpire in faccia l'incolpevole rivale con una prima palla di servizio. Questa volta c'è stato maggior equilibrio e Nargiso è stato corretto almeno nei primi tre set, prima di scadere poi nel quarto con un uso davvero eccessivo di giaculatorie ed un continuo gettare a terra di racchette in gesto di stizza e di impotenza ad ogni cambio di campo. Difficile stabilire se il maggior autocontrollo dimostrato dal mancino napoletano rispetto a Wimbledon sia stato propiziato dal lavoro del tecnico federale Tonino Zugarelli o dalla continua presenza al match di un supervisor (si sono alternati, senza perdere un solo «quindici» del match, lo svedese Kallberg e l'americano Farrar, messi sull'avviso dalla bagarre di Londra). «Ho giocato male — ha ribadito Nargiso — e non sono mai riuscito a mettere dentro una prima palla di battuta. Sono proprio un cretino, non posso lasciarmi sfuggire così certe occasioni. Ora vado negli spogliatoi e spacco tutte le racchette, ma è una magra consolazione». Dopo aver giocato senza molta gloria per tutta la stagione, Nargiso aveva preparato bene questi US Open, per fare fruttare sul decoturf di Flushing Meadow la potenza della sua battuta. Infatti aveva giocato bene i primi due turni di singolare ed anche il match di doppio, in coppia con Camporese, nonostante un sorteggio sfortu- nato. Infatti i due italiani per la terza volta nell'anno erano stati opposti alla rinomata coppia spagnola Casal-Sanchez, testa di serie n. 3, che la coppia azzurra aveva già battuto a sorpresa sia agli internazionali indoor di Milano che a quelli d'Italia al Foro Italico. Ancora una volta Nargiso e Camporese hanno disputato una buona partita, perdendo di misura in tre set dopo essersi aggiudicati la prima frazione al tic-break, pagando solo la carenza di mestiere rispetto a quei volponi degli avversari. Proprio durante il doppio. Tonino Zugarelli parlava in termini entusiastici del servizio di Nargiso: «£' in un momento in cui serve con altissime percentuali di prime palle — sottolineava l'ex moschettiere azzurro —. Il colpo parte come nascosto e chi deve rispondere, soltanto in extremis riesce a capire la direzione del proiettile. Il primo che ho visto rispondere a qualche prima palla di Nargiso è stato Emilio Sanchez in doppio». Ma l'incantesimo è durato poco. La responsabilità e la tensione hanno contratto il braccio di Nargiso, gelato dal gioco di ottimo incontrista del rosso australiano Woodforde, che per l'occasione ha fatto sfoggio di un paio di lacci da scarpe verde fosforescente. L'avvio del match è stato subito in salita per Diego, tanto che sul 5-0 per l'australiano buona parte del pubblico si è allontanata verso altri campi. Ma dopo il 6-1 iniziale in 25', l'italiano ha trovato la forza di reagire ed è ai ciato in vantaggio per 3 a 0. Qui però Woodforde ha riprovato il proprio miglior rendimento e Nargiso ha smarrito di nuovo la prima palla di battuta, perdendo cinque giochi di fila. Tuttavia, quando l'australiano ha avuto a disposizione il servizio per aggiudicarsi il set, Nargiso ha mostrato grande carattere, dando il meglio in risposta e riportandosi in parità sul 5-5; dopo aver sofferto per mantenere a sua volta la battuta e annullato quattro break-point, l'azzurro si è quindi aggiudicato la frazione successiva grazie a due determinanti doppi falli del rivale. A questo punto, però, il servizio ha di nuovo tradito il napoletano e per Woodforde è stata un'agevole galoppata verso gli ottavi di finale, in cui incontrerà lo svedese Mats Wilander, testa di serie n. 2. A Flushing Meadow, Diego Nargiso si è smarrito insieme con la sua prima palla di servizio

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