«Grazie per quel che fate per la pace»
«Grazie per quel che fate per la pace » «Grazie per quel che fate per la pace » La prima visita, ieri mattina alle 8, agli ufficiali allievi della scuola d'applicazione dell'Esercito - Nel cortile dell'Arsenale 254 uomini schierati in rappresentanza dei reparti Nel cortile dell'Arsenale, di fronte a 254 uomini schierati, scelti fra tutte le forze militari presenti: erano le 8 di ieri mattina, quando il Papa ha detto agli ufficiali allievi della Scuola di Applicazione: «La mia presenza in mezzo a voi vuole essere un gesto di stima e gratitudine per quanto voi compite o vi preparate a compiere a favore della sicurezza, della libertà e della pace». Giovanni Paolo II era uscito dall'Arcivescovado, pochi metri più in là. Tra gli applausi, era stato ricevuto dal generale Onnis, comandante della Regione militare Nord Ovest; dal generale Corrado Raggi, comandante della Scuola; da mons. Bonicelli, ordinario militare per l'Italia, il primo saluto, all'interno, è venuto dallo Squadrone d'onore del 1° Nizza Cavalleria di Pinerolo e dalla banda musicale della Brigata Cremona. Nel cortile, davanti alla rappresentanza schierata di fronte al palco rosso, davanti a un pubblico di ufficiali, familiari, invitati, gli onori di casa sono toccati al generale Onnis: «La difesa è prudenza, è diritto, è dovere che impegna gli uomini ad una continua vigilanza, interiore ed esterna, per prevenire lo scatenarsi dell'odio e della guerra. E' una missione che ri- chiede ai suoi tutori un grande equilibrio e sicuri riferimenti etici». Mons. Bonicelli ha aggiunto: «Questi uomini non si aspettano dissertazioni sulla strategia, che è il loro pane quotidiano, ma da Voi, nostro Padre nella fede, un incoraggiamento, uno stimolo, una benedizione». n Papa: «I vostri programmi mirano a preparare uomi¬ ni capaci di comprendere i moderni sistemi preposti alla tutela della pace. Essi esigono determinazione, ma anche lucidità nel considerare i nuovi scenari della vita intemazionale». Quindi il pontefice ha raggiunto la nuova cappella dell'Arsenale, per consacrarla al capitano Francesco Faà di Bruno, nato nel 1825, allievo della Scuola, poi entrato nel sacerdozio, morto il 27 marzo '88, beatificato quest'anno. «La sua dedizione al mondo militare non terminò quando altri impegni e responsabilità lo portarono a lasciare la divisa», ha concluso prima di uscire tra la folla e salire sulla Mercedes diretta a Maria Ausiliatrice. Rappresentanze di vari reparti rendono onore al Papa in visita alla Scuola d'applicazione
Persone citate: Bonicelli, Corrado Raggi, Francesco Faà, Giovanni Paolo Ii, Onnis
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