Fratellanze e solidarietà di Luciano Borghesan

Fratellanze e solidarietà I messaggi del sindaco e del rappresentante del governo Fratellanze e solidarietà Sottolineata l'attualità della missione di Don Bosco - Lettera dei Ciellini al Papa Papa Wojtyla se n'è andato con «i doni» ricevuti, oltre che — come ha detto rivolgendosi ai fedeli torinesi presenti sul suo percorso pastorale — «dalla vostra presenza così numerosa», dalle parole dei rappresentanti delle istituzioni, il ministro Carlo Donat-Cattin per il governo e il sindaco Maria Magnani Noya per la città, n Pontefice ha sottolineato, in particolare, il valore di quei documenti, contenuti nel cofanetto consegnatogli dal sindaco, attestanti la collaborazione tra il Comune e Don Bosco. L'esempio positivo di come la Chiesa «si incarna in tutta la realtà cittadina». Attorniato e ascoltato per l'intera giornata da tutte le principali autorità politiche, economiche, culturali e sociali della città e della regione, il Papa è stato salutato e ringraziato ufficialmente in piazza Castello. Dapprima il sindaco. «A nome dell'Amministrazione comunale esprimo grande soddisfazione per la sua visita pastorale a Torino che coinvolge, oltre al popolo dei fedeli, la Città intera». Magnani Noya ha ricordato le parole con cui, nell'80, Giovanni Paolo H si accomiatò: «Risorgi Torino». Erano gli anni del terrorismo, della crisi industriale. «La Città in questi anni — ha detto il sindaco—si è impegnata per recuperare una dimensione umana, per sanare le ferite del terrorismo e della crisi industriale, per proiettarsi verso un futuro di maggior benessere e giustizia per tutti. In parte siamo riusciti a vincere questa ardua sfida per la grande volontà della nostra gente, per la nostra peculiare capacità di lavoro e iniziativa, per il senso profondo di solidarietà e socialità da sempre vivo nella nostra città». Nuove povertà affliggono l'umanità, «anche da noi». Ha aggiunto Magnani Noya indicandole in droga, solitudine e alienazione. Problemi cui è difficile dare una risposta, «ma è impossibile se l'operato di ciascuno di noi non è sorretto dal grande valore morale della fratellanza e della solidarietà». Ha fatto appello — portando l'esempio dei santi torinesi che dedicarono la vita per la comunità — ai giovani, alle loro mille forme di associazionismo e volontariato, religioso e laico, per «un futuro più giusto e più rispettoso dell'uomo». Buoni cristiani e onesti cittadini, il messaggio di Don Bosco è attuale. Il ministro Donat-Cattin, in rappresentanza del governo italiano, ha tenuto a ringraziare «il pellegrinaggio del Papa ai luoghi di San Giovanni Bosco: è ancora un riconoscimento, il più alto, dell'opera gigantesca creata da un piccolo prete delle nostre colline, spinto da una fede senza ombre soprattutto a salvare la gio¬ ventù in pericolo». Del «piccolo prete» il ministro ha evidenziato, tra l'altro, «il rapporto sempre fattivo, disponibile nel bene con l'autorità civile». Tra i messaggi scritti ricevuti dal Papa c'è anche una lettera di don Primo Soldi, anima torinese di Comunione e Liberazione. I ciellini sono rimasti turbati dall'interpretazione data dai giornalisti al discorso del Papa allo stadio comunale dove c'è il richiamo all'ubbidienza ai «Pastori che lo Spirito Santo ha posto a reggere le diverse Chiese». «Quelle parole — dice don Soldi — ci trovano d'accordo. Noi non cerchiamo tensioni. Al Papa abbiamo voluto riferire della sintonia tra l'opera di Don Bosco e la nostra più modesta. Il rapporto con il mondo salesiamo è di totale collaborazione. Molti nostri collaboratori insegnano nelle scuole salesiane». Luciano Borghesan

Luoghi citati: Torino