Strano effetto olimpico di Stefano Reggiani

Strano effetto olimpico r Fantacronache di Stefano Reggiani Strano effetto olimpico Venerdì 23/lunedì 26, il lifu è un problema dei tifosi — La bandiera italiana sui pennoni olimpici ci la piacere in sé, per un riflesso di patriottismo, o si può lare il tifo solo per uno sport che si conosce? Rimosso per un momento il grave problema politico (Johnson drogalo, gli arbitraggi venduti), queste notti di Olimpiade sono state utili per fare qualche verifica: ci sono entusiasmi molto sospetti c passioni improvvise presumibilmente fondale sull'ignoranza. Prendiamo il caso del tifoso Rossi, noto sportivo che passi le sue notti davanti alia tv. Speaker della tv: «L'Italia è nella finale di l'alia Prigioniera, li nostro Cartellini, il valoroso friulano che ha passalo quattro unni ad allenarsi, sta per togliere il titolo al giapponese Sakamoio...». Tif. Rossi (dopo un attimo di sconcerto, rivolto agli amici): «Forza Cartellini, faglieli: vedere. Altro che gli atleti strapagati del calcio. Viva la Palla Prigioniera». Speaker della tv: «Passiamo ora a un altra finalissima, quella di Tiro Mancino, dove è molto atteso il piacentino Verdolini. Si sa che Verdolini è figlio di una maestra elementare e che dedica al Tiro Mancino lutti i suoi momenti liberi. Il suo record italiano è stato stabilito nel 1984, ormai solo i forti atleti del Botswana possono insidiarlo...». Tif. Rossi (dopo un più lungo sconcerto, rivolto agli amici assonnati): «Per Verdolini hip hip Hurrah! Verdolini, sei tulli noi. Ale, oh, oh... Ale, oh, oh...». Speaker della tv: «Nella finale dei Cento Metri Legati un'italiana, la Tepossino, una vispa ragazza romana, ha steso la forte concorrenza uzbeka. Teniamo conto che in quel Paese il Nuoto Legato Femminile è quasi uno sport nazionale. La nostra Tepossino ha usato come modesta piscina solo il Tevere, incitata dall'affetto dei suoi cari. E' anzi pronto un servizio sulla fami- glia Tepossino e sul padre, tranviere dell'Aloe. Intanto, possiamo informare gli sportivi che sono giunte in zona medaglie la bionda napoletana Marechiare per la Ginnastica Aerobica, l'avvenente barese Orecchiette per l'Arco Convesso, la forte palermitana La Lupara, delta la mammina volante, per il Salto Dalla Finestra...». Tif. Rossi (straccamente): «Ale, oh, oh... Ale, oh, oh. Ma, tornando al calcio, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché Rocca ha voluto Rizzitela e come mai Mauro gioca bene solo a Seul e perché Virdis...». (E così le Olimpiadi sono passate invano). Martedì 27, una statua di Manara — L'ultima immagina di Milo Manara, il famoso disegnatore dell'erotismo all'italiana e delle donnine morbidissime (non per nulla è amato da Fellini), è una statua famosa, il David in piazza della Signoria a Firenze, con una particolarità. E' la statua michelangiolesca, stessa posizione, analoga tensione, solo che si tratta di una davidessa, di una bella ragazza nuda. Le piazze italiane sono piene di statue di donnone nude, simbolo della vittoria o della Patria, ma finora mancava qualche nu¬ dità erotica. L'immaginazione può sfrenarsi a recuperare le piazze dei più sperduti paesi: al posto del tradizionale monumentino ai Caduti, una bella ragazza nuda in posa gioiosa. Chiede il turista stupefatto: «Cosa vuol dire'/». E un paesano con saggezza: «£' il simbolo delle passioni cui i Caduti hanno dovuto rinunciare». Naturalmente, l'esempio di Manara potrebbe condurre a duplicati anche delle opere maggiori, non solo la banalità delle bronzee di Riace, ma un'opportuna femminilizzazione del nostro apparato statuario più marziale, a cominciare dai nudi dell'ex Foro Italico fino ai modellini dei premi: «E' un bel film, ha vinto la davidessa di Donatello». Mercoledì 28, sempre la questione del voto segreto — Forse il compromesso di un'abolizione limitata alle leggi di spesa appare il più ragionevole. Certo, fa il gioco di chi governa, ma è curioso pensare alle conseguenze ultime del segreto. Il franco tiratore non può parlare o deve mentire, non può rivelarsi mai. Il Parlamento più libero sarebbe anche il più silenzioso o il più bugiardo: tutti franchi tiratori, tutti con casi di coscienza, tutti con la bocca cucita, non un Parlamento, ma un Tacitamcnto, sperando che un dibattito sia avvenuto in altre sedi, sui giornali, alla tv. Qualcuno dice che non c'è bisogno di altri franchi tiratori, accade già. Lo sanno anche i viaggiatori che discutono in treno e che concludono il loro intervento sul Milano-Roma: «£/t, caro signore, queste cose sono tipiche di una democrazia bloccata». Quando non si ascolta la sentenza «Solo con scopi palesi si può volere il volo segreto». Giovedì 29, pubblicità — La polizia ha scoperto un traffico di droga attraverso i pannolini di un neonato Metterlo o ignorarlo nella pubblicità?

Luoghi citati: Botswana, Firenze, Italia, Milano, Riace, Roma