Nella stiva grano radioattivo

Nella stiva grano radioattivo Sequestrato a Bari un carico di 2500 tonnellate su una nave greca Nella stiva grano radioattivo La merce destinata a un pastifìcio di Matera - Il prodotto «molto pericoloso» solo se consumato • Non si conosce il Paese di provenienza, forse è stato raccolto dopo Cernobil DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BARI — Un ritomo ai giorni della paura di Cemobtt, nel porto di Bari. I portuali avevano già cominciato a scaricare le 2500 tonnellate di grano da una nave greca quando ieri mattina è arrivato l'ordine dei carabinieri: «Fermatevi, la nave è sotto sequestro. Il carico è radioattivo: Comincia così la storia di una partita di grano duro imbarcato in Grecia e destinato a un pastificio di Matera. n grano radioattivo era a bordo della motonave «Alexandre» che aveva attraccato lunedì. Solo ipotesi, al momento, sul Paese di provenienza, ma è probabile che quel grano sia stato raccolto in Urss all'epoca dell'esplosione della centrale nuclearedi Cemobil e poi «nascosto» e venduto sottocosto a un grossista con pochi scrupoli. Poche ore dopo il sequestro il grano sarebbe finito nei mulini per essere trasformato in farina e raggiungere i mille canali dell'alimentazione. Gli esperti dell'ufficio sanitario del porto ritengono il livello di radioattività rilevato molto pericoloso. Dello stesso parere è il pretore Colaianni, che ha inviato tre comunicazioni giudiziarie al comandante della nave, al consigliere delegato della ditta importatrice, la Ninivaggi di Altamura e al titolare del deposito di Mo- dugno (Bari) dove erano stati stoccati i sacchi già scaricati. La partita di grano era stata acquistata in Grecia attraverso un mediatore di Londra. Nel laboratorio dell'istituto sperimentale di agraria di Foggia, le analisi — di routine dopo Cemobil — hanno subito rivelato sui campioni di cereale un tasso di radioattività pari a 1570 becquerel per chilo. Il limite tollerato dalle leggi Cee è di 1200 becquerel. Il che significa: nessun pericolo per il trasporto o il contatto, ma gravissime conseguenze per chi mangiasse prodotti corife zionatì con quella farina. E adesso si pone già il prò blema di come disfarsi del gra no radioattivo. In un primo momento si era pensato all'in cenerimento, ma la soluzione è stata scartata perché le fiamme non annullano la radioattività, n pretore, comun que, dovrebbe ordinare di ri spedire il carico al Paese d'ori gine. Ma non è la sola preoccupazione. Quella ormeggiata al porto di Bari, è l'unica partita di grano radioattivo, oppure in giro per l'Europa ci sono altre navi con le stive piene di granaglie pericolose? Tra l'altro si prospetta anche il rischio che la nave, se ripartirà col suo carico, venga respinta da altri porti e diventi così un'altra patata bollente, come le navi dei veleni. Vito Ciinarrusti

Persone citate: Colaianni, Ninivaggi