«I piloti delle Frecce tricolori torneranno ai voli acrobatici»

«I piloti delle Frecce tricolori torneranno ai voli atrobatici» Annuncio a Milano del vicepresidente della commissione Difesa Caccia «I piloti delle Frecce tricolori torneranno ai voli atrobatici» Messa in Duomo per i morti di Ramstein - Il vice di Zanone: non so se l'Italia risarcirà i familiari MILANO — Per far sapere che le Frecce tricolori torneranno alle loro acrobazie (per adesso possono volare soltanto in linea retta) il vicepresidente della commissione Difesa della Camera Pietro Paolo Caccia (de) ha scelto il trigesimo anniversario della strage di Ramstein (67 morti, 62 feriti ancora in ospedale di cui 10 gravissimi), conseguenza di un incidente provocato dalla pattuglia italiana in cui hanno perso la vita anche tre piloti. Caccia ha anche annunciato che le norme di sicurezza a terra e le regole cui dovranno attenersi gli organizzatori di esibizioni aeronautiche saranno più severe. Lo ha fatto a Milano, nella «Sala delle vittorie» al comando della prima regione aerea due ore dopo aver partecipato, in Duomo, alla cerimonia religiosa in suffragio delle vittime. In chiesa e in caserma c'erano anche gli undici tra piloti e lo staff tecnico delle Frecce tricolori. Caccia ha voluto incontrarli -a porte chiuse» per -dare loro una testimonianza delle istituzioni — sono state le sue parole —; perché c'è la necessità di tenere alto il morale; per capire il loro stato d'animo». Conclusioni? 'Gli uomini della pattuglia sono pronti a riprendersi le responsabilità e il ruolo che compete loro». E la commissione Difesa come la pensa? 'Tra un mese e mezzo saremo in grado di proporre una soluzione al Parlamento che dovrà decidere. Intanto, oggi, nel colloquio con le Frecce tricolori, abbiamo voluto anche alleggerire il peso di certe ingiuste e strumentali accuse». Se per le conclusioni ufficiali della commissione Dife¬ sa c'è da aspettare un po' (devono essere ancora completate le inchieste tedesca, americana e mista) per quelle personali di Caccia non ci sono dubbi: -Ho ricevuto con piacere lo stemma delle Frecce tricolori, sono contento perché oggi mi sento di far parte di questo gruppo». E con queste parole si conclude una strana mattinata. Eccola, dall'inizio. Alle 11 in Duomo comincia la Messa in suffragio delle vittime di Ramstein. E' il momento dei vice: al posto del ministro della Difesa Valerio Zanone (trattenuto a Roma dalle votazioni sul voto segreto) c'è il sottosegretario Delio Meoli; al posto del cardinale Carlo Maria Martini (in viaggio in Germania) c'è il vescovo castrense Gaetano BoniceUi; al posto del presidente della commissione Difesa Lelio Lagorio, il vice Caccia; al posto del console americano il suo rappresentante Alan Barr. L'unico numero uno presente è il console tedesco Manfred Steinkuhler. Non ci sono i parenti dei tre piloti delle Frecce tricolori morti in Germania. Il vescovo, nella sua omelia, cita una sola volta le vittime civili di Ramstein: "Per le vittime dì Ramstein e per i nostri caduti, preghiamo». La Messa finisce e Meoli, il rappresentante del governo, va a stringere la mano agli uomini delle Frecce tricolori. "Ho detto loro — spiega — che hanno la solidarietà del governo». C'erano anche i rappresentanti diplomatici tedesco e americano... "Un segno positivo di generosa solidarietà-. Ieri le autorità tedesche hanno annunciato che sono cominciati i risarcimenti ai parenti delle vittime: l'Italia contribuirà? -Non lo so». Anche Caccia elude la questione: -E' una risposta tipica del governo, non nostra». Meoli toma a Roma, gli alti gradi dell'aviazione, le Frecce tricolori e il vicepresidente Caccia si trasferiscono al comando dell'aeronautica. I rappresentanti della commissione Difesa (ci sono anche il socialdemocratico Scovaricchi e il socialista Alberini) hanno un colloquio dì un'ora con le Frecce tricolori. Si decide che i piloti non parlino con nessun altro. Solo il capitano Maurizio Guzzetti (gregario sinistro della formazione) rompe la consegna per pochi minuti. E' passato un mese: ve la sentite di ricominciare? -Abbiamo sempre avuto la volontà di ricominciare. Vogliamo che tutto torni come prima. Per ora non possiamo perché mancano il capoformazione e il solista. Ma risolveremo questo problema». Siete andati a trovare i feriti, i parenti delle vittime? -No...-. Non riesce a finire, Guzzetti: gentilmente lo portano via. Non c'è tempo nemmeno di chiedergli se l'ultima ipotesi sulla causa dell'incidente (un forte e improvviso vento contrario che ha rallentato il volo del solista) ha qualche attendibilità Al piano terra del comando dell'aeronautica si beve spumante (sull'etichetta ci sono disegnati aerei in volo e c'è scritto •Càrtìzze, 51°stormo») esi mangia aragosta. Francesco Ccvasco

Luoghi citati: Germania, Italia, Milano, Roma