Ligato: colpa dei ferrovieri se il treno si è fermato di Gian Carlo Fossi

Ligato: colpa dei ferrovieri se il treno si è fermato Inchiesta sul caso Vercelli, l'Unione consumatori annuncia: faremo pubblicare i nomi dei responsabili Ligato: colpa dei ferrovieri se il treno si è fermato ROMA — Il Presidente dell'Ente delle ferrovie Ligato annuncia che ci sono responsabilità precise nella fermata del treno MilanoTorino nella stazione di Vercelli durante il recente sciopero dei ferrovieri. E subito l'Unione naziona! consumatori comunica che farà pubblicare i nomi dei colpevoli sui giornali, suscitando un'ondata di reazioni contrarie e di polemiche. -E'roba da Far West», afferma il «numero due» della Cgil, Del Turco. «E' incredibile. E' un atto ben più grave di quelli eventualmente compiuti a Vercelli», dice il segretario generale aggiunto della Cisl. Colombo. «Se si va avanti con colpi del genere, non si sa dove si va a finire», commenta il segretario confederale della Uil, Bonvicini. -In ogni caso, non è corretto — sostiene il segretario generale della Uil-trasporti, Aiazzi — fare anticipazioni su presunte responsabilità prima delle conclusioni della commissione d'inchiesta». Di giorno in giorno cresce il clamore sulla vicenda del convoglio abbandonato alle 21 di domenica su un binario morto e fatto ripartire in seguito alla «rivolta» dei mille passeggeri. Improvvisamente si riaccende lo scontro su uno dei problemi più delicati e controversi degli ultimi vent'anni: la regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, in particolare nei trasporti, tesa ad evitare che gli effetti del Conflitto tra aziende e lavoratori si scarichino pesantemente sulle spalle degli utenti, gli unici del tutto estranei alla contesa. E il dibattito si amplifica anche a causa dell'imminente esame alla Camera del provvedimento «di sostegno ai codici di autoregolamentazione», approva¬ to faticosamente dal Senato alla fine di luglio dopo aver fatto giustizia di ben 360 emendamenti piovuti da ogni parte politica. Ligato è stato esplicito. "Il treno — ha detto — non poteva, né doveva essere fermato a Vercelli. Ci sono certamente precise responsabilità da parte di più dì un ferroviere, viaggiante o di stazione. Individuate queste responsabilità prenderemo tutti i provvedimenti del caso nei confronti di chi non ha rispettato le regole». Il presidente dell'Ente ha aggiunto: « Vogliamo sapere perché non è stata osservata la norma che prevede la tolleranza di un'ora per far giungere i treni alla destinazione finale durante le agitazioni e chi ha disposto di parcheggiare alle 21 il convoglio Milano-Torino su un binario morto». La commissione d'inchie¬ sta, costituita subito dopo la richiesta perentoria del ministro dei Trasporti Santuz, è già al lavoro e arriverà alle conclusioni nel giro di una settimana o poco più. Ieri ha esaminato una prima relazione inoltrata dal responsabile del compartimento di Milano, Martinez, dalla quale emergerebbero già indicazioni sullo svolgimento dei fatti e le relative responsabilità. I risultati definitivi saranno comunicati alla direzione generale, che ne informerà immediatamente il consiglio di amministrazione e lo stesso Ministro: seguiranno le misure disciplinari a carico degli eventuali colpevoli. In questa atmosfera già sufficientemente tesa, l'iniziativa dell'Unione nazionale consumatori ha senza dubbio attizzato il fuoco. Nel comunicare la decisione di far pubblicare i nomi dei colpevoli sui giornali, l'U¬ nione rileva che -nel presente caso non si può parlare di sciopero, ma di sequestro di persona. Non va applicato, pertanto, lo statuto dei lavoratori, ma il codice penale». E, chiedendo a Ligato e a Santuz di conoscere chi sono i responsabili del fermo del treno, l'organizzazione dei consumatori sottolinea che «i dipendenti pubblici e affiliati non possono più avere licenza di infierire sugli utenti con comportamenti illeciti, cinici e immorali». La reazione dei sindacati è stata immediata, durissima.' E' evidente — sostengono all'unisono Del Turco e Colombo, e i segretari confederali della Uil Bonvicini e Galbusera—che, se qualcuno ha sbagliato, deve pagare; ma in nessun caso si può arrivare a forme di linciaggio. «E' roba da Far West», ha ripetuto Del Turco, ed ha insistito: 'Purtroppo, in tut¬ te le vicende, anche le più sfortunate, c'è il quarto d'ora dei mascalzoni. Il sindacato tutelerà i ferrovieri, in tutte le sedi, in tutte le istanze». Traendo insegnamento pure da questa vicenda, i segretari generali aggiunti di Cgil e Cisl auspicano che la Camera ratifichi rapidamente la regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali nel testo varato a Palazzo Madama. Comunque, am mette Del Turco, se un errore è stato fatto In questo caso è quello di non aver informato sufficientemente I viaggiatori: «7 codici impongono alle aziende di rendere note le modalità de gli scioperi e le loro conse guenze, ma l'illusione del sindacato è che le aziende facciano un'operazione di immagine per conto suo Ciò non è possibile. Dovre mo pensarci noi stessi». Gian Carlo Fossi

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino, Vercelli