«Troppi generali, pochi capitani»

«Troppi generali, pochi capitani» «Troppi generali, pochi capitani» Corte dei conti: 2422 alti ufficiali in più, e mancano 9637 «quadri» Commissione Difesa: promozioni eccessive, per una vecchia legge ROMA — Le Forze armate italiane sono diventate un goffo bestione dalla testa troppo grande e dalle gambe troppo corte? Questa è l'impressione che si ricava dall'ultima relazione della Corte dei conti sul bilancio della Difesa. Il vertice dell'ordinamento è così sovraffollato che, secondo la Corte, almeno 2422 ufficiali di alto grado — da tenente colonello in sù — sono «in eccedenza» rispetto alle necessità del Paese. Allo stesso tempo, i quadri intermedi appaiono incredibilmente sguarniti: 9637 «deficienze organiche» tra gli ufficiali con il grado di maggiore in giù. «Le Forze armate dovrebbero avere una struttura piramidale per essere efficaci — dice il comandante e ex parlamentare Falco Accame —. Invece ci troviamo da anni di fronte ad una piramide rovesciata. Di questo passo finiremo per avere un esercito come quello dei Ragazzi della Via Paal». Nel celebre romanzo di Molnar, «l'esercito» era formato da un soldato e numerosi ufficiali. E delle tre armi è proprio l'Esercito che risulta più sbilanciato: 1451 alti ufficiali di troppo, tra cui 118 generali. Nell'Aeronautica, le «eccedenze» sono 822 (36 generali) e nella Marina sono 149 ( 16 ammiragli e contrammiragli. L'eccesso di promozioni ha provocato, in compenso, «buchi» notevoli. La relazione della Corte dice che nell'Esercito, mancano 835 maggiori e 3177 capitani; nell'Aeronautica, 2278 capitani e 897 tenenti; nella Marina, 173 capitani di corvetta. La situazione ha costretto i vertici delle Forze armate a richiamare in servizio migliaia di ufficiali e sottufficiali per garantire il funzionamento della catena di comando. L'on. Lello Lagorio (psi), presidente della commissione Difesa, spiega che lo squilibrio dei gradi «non è dovuto ad un capriccio dell'ordinamento militare». Insomma, non c'è nulla di irregolare: soltanto una legge inadeguata e vecchia di 30 anni che sarà modificata entro l'inizio del 1989. In pratica, cos'è successo? La legge del '55, che ancora governa l'avanzamento nella gerarchia militare, prevede che le promozioni vengano decise ogni anno sulla base di tabelle predeterminate e non in funzione delle necessità. In ogni Arma esìstono «numeri chiusi», che limitano il numero di promozioni che si possono fare. Ma quando le promozioni superano il numero chiuso, gli ufficiali in questione vanno «in aspettativa» finché si apre un posto. Nel 1986 il Parlamento ha temporaneamente bloccato questo regime perché il numero di generali ed altri alti ufficiali «in aspettativa» si gonfiava a dismisura, a. d. r.

Persone citate: Falco Accame, Lello Lagorio, Molnar

Luoghi citati: Roma