Presto erbicidi meno tossici che non contengono atrazina di Gianfranco Quaglia

Presto erbicidi meno tossici che non contengono atrazina Dopo la sentenza della Corte di Giustizia gli industriali accelerano i tempi Presto erbicidi meno tossici che non contengono atrazina Ma, secondo gli esperti, non si sa se avranno altri effetti negativi - Marinone (Confagricoltura): è una sfida che non riguarda solo gli agricoltori DAL NOSTRO INVIATO VERCELLI — -Entro pochi anni le tracce di atrazina nell'acqua potabile dovrebbero scomparire, perché arriveranno erbicidi sostitutivi. Per il bentazone e il molinate siamo sulla buona strada, anche se il percorso è più difficile. Nuovi formulati, con una tossicità limitatissima, sono in commercio, altri stanno per arrivare. E' solo questione di breve tempo. Ma attenti: non è detto che il problema sarà risolto, perché nessuno conosce quali effetti potranno avere i nuovi preparati. In questo campo esiste un 'enorme confusione scientifica e non è giusto addossare le colpe agli agricoltori". Parla Antonio Tinarelli, agronomo di fama internazionale e uno dei massimi esperti di risicoltura. Fra le risaie del Vercellese, del Novarese e del Pavese, dove in questi giorni si stanno svolgendo le operazioni di raccolta, la notizia che la Corte di Giustizia della Cee ha condannato l'Italia per i limiti illegali dei pesticidi nell'acqua ha riaperto una ferita. Continua Tinarelli: "Esistono pesi e misure diversi sconcertanti. L'Italia, che ha adottalo le direttive comunitarie, è giudicata inadempiente. Altri Paesi l'hanno rifiutata e non sono passibili. La Germania, ad esempio, in attesa di chiarimenti ha accettato la normativa, ma la farà scattare soltanto fra tre unni. Probabilmente è il tempo necessario entro il quale la ricerca scientifica sarà in grado di immettere sul mercato prodotti a bassissimo rischio. Ecco perché io credo che entro quella data il problema si risolverà. Ma all'orizzonte si affacciano anche interessi economici: il brevetto che consente prodotti contenenti bentazone non è scaduto; non si escludono manovre a largo raggio per farlo decadere e sostituirlo con altri preparati-. Piero Cuzzotti, direttore dell'Unione agricoltori di Vercelli: "Stabilire un valore unico per prodotti diversi non ha alcun senso. In Spagna non esiste controllo, nelle risaie è permesso di tutto. Da noi gli agricoltori hanno la loro parte di colpa nel degrado ambientale, ma negli ultimi due anni hanno dimostrato grande collaborazione-. Dell'esigenza di fare chiarezza parla Angelo Politi, direttore generale dell'Ente nazionale Risi: «Le direttive Cee non ammettono tolleranze. Sotto accusa non sono gli agricoltori, ma le autorità italiane che avfebbero adottato misure diverse-. Per Giorgio Marinone, presidente della Confagricoltura piemontese, la sentenza della Corte di Giustizia è un «diktat» positivo. -Questa presa di posizione è arrivata con largo margine di anticipo rispetto alla prossima primavera, quando dovremo usare i prodotti. Abbiamo mesi a disposizione per studiare, lutti insieme, il proble-. ma e questa volta non dobbiamo essere impreparati. Che cosa si può fare? Le indicazioni arrivano dai nuovi erbicidi in commercio, con bassa tossicità. E' una sfida che investe molti settori: quello agricolo, quello industriale, quello della ricerca. E anche i cittadini, i quali cominciano a rendersi conto che per evitare il degrado ambientale i costi devono essere sopportati da tutti-. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Angelo Politi, Antonio Tinarelli, Giorgio Marinone, Marinone, Piero Cuzzotti, Tinarelli

Luoghi citati: Germania, Italia, Spagna, Vercelli