Si punge con una siringa nel giardino delia scuola
Si punge con una siringa nel giardino della scuola Un bambino di 10 anni alla «Pablo Neruda> Si punge con una siringa nel giardino della scuola La madre: «L'ago era nascosto nell'erba alta. Il Comune non la falcia mai» Di nuovo paura per un bambino che si è punto con una siringa mentre giocava. E' accaduto ieri pomeriggio alla Falcherà. Il piccolo, Omar Tovo, 10 anni, via degli Ulivi 20, è stato medicato all'Astanteria Martini. Gli è stata fatta un'iniezione per scongiurare il rischio di epatite. Per l'Aids farà dei controlli tra qualche settimana all'Amedeo di Savoia. Prima, gli esami non darebbero risposte sicure. Il ragazzino frequenta la quinta elementare alla «Pablo Neruda», a pochi passi da casa. Vive con la madre, Maria Luigia Tovo, operatrice in un asilo nido, e sorelle Susi, 24 anni, Lisa di 21, e il fratello Loris di 14. Il fatto è accaduto nel giardino della scuola. Spiega la madre: «Omar frequenta il tempo pieno. Nel pomeriggio, con i compagni di classe, spesso scende a giocare». Le insegnanti accompagnano i bambini nei vialetti asfaltati, proprio per evitare i pericoli che si annidano tra l'erba alta. Ma i piccoli corrono ed è difficile controllarli. Racconta Omar: «Stavamo giocando al calcio. La palla è caduta tra gli sterpi e sono corso a prenderla. Mentre mi chinavo, ho visto una siringa piantata per terra. Intanto, ho sentito pungere sotto il piede». Vicino alla siringa che aveva visto, ce n'era un'altra. Omar l'ha detto a un suo compagno di giochi. E' stata chiamata l'insegnante. La sorella Susi, l'insegnante e il piccolo, in taxi sono andati all'ospedale. Racconta Susi Tovo: «Mio fratello tremava. Aveva paura. Ora è più tranquillo». n rischio di contrarre l'Aids pungendosi con una siringa è quasi nullo: il virus è debole, e muore in pochissimo tempo all'aperto. Meno improbabile, invece, l'epatite. In casa Tovo, non c'è solo preoccupazione per i rischi di malattia che Omar corre, ma anche rabbia. Ancora la madre: «£' possibile che il Co¬ mune non possa tagliare l'erba alta? Abbiamo telefonato, ma ci hanno risposto che c'era una sola falciatrice e occorreva aspettare. In quel giardino le siringhe sono decine. E' protetto solo da un'inferriata, vicino ci sono le panchine dove i drogati si siedono e bucano». La Falcherà è uno dei quartieri torinesi più colpiti dal dramma della droga. E lo si intuisce anche dai racconti del piccolo Omar: «Siringhe ce ne sono parecchie, dappertutto. Quando le vediamo, non le tocchiamo, chiamiamo subito qualcuno». E racconta la storia della «muraglia cinese», una sorta di labirinto destinato ai giochi dei bambini e diventato rifugio di drogati («era bella, ma è stata abbattuta»). Omar ha già anche visto un ragazzo bucare: «E' successo qualche giorno fa. Era vicino a una fontanella. Aveva il braccio sanguinante. E lo continuava a mettere sotto l'acqua».
Persone citate: Amedeo Di Savoia, Maria Luigia Tovo, Omar Tovo, Pablo Neruda, Susi Tovo, Tovo
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