Violenza in autostop un fermo

Violenza in autostop, un fermo Svolta nelle indagini sull'aggressione dei due inglesi a Bari Violenza in autostop, un fermo BARI — Un giovane agricoltore di Andria, Savino Abbassano, di 25 anni, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria perché ritenuto responsabile, insieme con un suo amico non ancora identificato, di violenza carnale nei confronti della turista inglese, Gina Quinland, di 22 anni. L'aggressione avvenne nella tarda serata del 13 settembre in aperta campagna, La ragazza ed un suo connazionale, Anthony Greg Me Cole, di ?.3 anni, sulla circonvallazione di Bari avevano ottenuto un passaggio in automobile da due persone che, dopo aver offerto loro da bere in una stazione di servizio una bevanda «allungata» con sostanze soporifere o stupefacenti, abbandonarono Anthony sulla statale «98» e si appartarono con Gina Quinland, costringendola a subire la violenza. n giovane inglese fu trovato morto il mattino dopo perché investito durante la notte da un'automobile il cui conducente, Saverio Amato, 21 anni, è stato arrestato per omicidio colposo ed omissione di soccorso ed è attualmente agli arresti domiciliari. Savino Abbasciano ieri pomeriggio è stato interrogato nel carcere di Trani (Bari) dal magistrato, Alessandro Messina, che coordina le indagini condotte da un gruppo di investigatori del commissariato di Andria, della Criminalpol e della squadra mobile della questura di Bari. Nei suoi confronti sono stati ipotizzati i reati di violenza carnale, ratto a fine di libidine e detenzione di sostanze stupefacenti. Assistito dal proprio legale, l'avvocato Ivan De Vito, il giovane, a quanto si è appre¬ so, ha negato ogni addebito. Ma il magistrato non gli ha creduto, ed anzi ha convalidato anche il terzo reato ipotizzato dagli inquirenti, la detenzione di sostanze stupefacenti, in quanto dagli esami tossicologici compiuti sul cadavere di Anthony Greg Me Cole è risultato che il giovane ne aveva ingerite in quantità apprezzabili. Gli investigatori intanto hanno precisato altri particolari sulle procedure seguite per identificare il presunto responsabile dell'aggressione. Nelle indagini, è stato detto, si sono rivelate utili le indicazioni fomite dalle guardie campestri sui proprietari dei terreni della zona in cui sono stati trovati gli zaini dei due autostoppisti e nella quale è stata compiuta la violenza (il giovane fermato infatti è figlio di uno dei proprietari di questi campi). Tra un centinaio di persone, per esclusione, si è giunti alla identificazione di quanti possiedono un'automobile di media cilindrata e di colore rosso. La somiglianza di Savino Abbasciano con l'uomo dell'identikit e la corrispondenza tra i particolari della vettura descrìtti dalla donna e quelli della sua «127» hanno motivato il suo fermo. Tramite le autorità consolari britanniche di Napoli, intanto, gli investigatori hanno contattato in serata Gina Quinland, che da ieri è a Londra con la madre, per procedere ad un confronto e ad un eventuale riconoscimento dell'aggressore. A giudizio degli inquirenti le caratteristiche somatiche di Savino Abbasciano corrispondono alla descrizione, fornita dalla donna, della persona che era alla guida dell'automobile quella sera. (Ansa)

Luoghi citati: Andria, Bari, Londra, Napoli