Italia ancora oro

Italia, ancora oro Olimpiadi: Cerioni vince nel fioretto, altri azzurri in zona medaglia Italia, ancora oro DAL NOSTRO INVIATO SEUL — A Seul si cerca disperatamente di cambiare aria, in qualunque modo, per via del terribile odore d'aglio che fuoriesce da undici milioni di bocche in fuoco e da fuoco e che mette voglia, in certi locali, di aprire il bocchettone del gas per migliorare comunque l'ambiente. Il problema è squisitamente materiale. Nei primi giorni dei Giochi per noi italiani questo problema si era legato a quello morale di cambiare anche l'altra aria, l'aria dell'Olimpiade, che ci stava andando male. Ieri l'altro con Maenza nella lotta d'oro è arrivata, ieri con Cerioni ha soffiato forte l'aria nuova, morale e anche materiale: cioè grossi risultati, senso di ottimismo, sentimento di soddisfazione, e medaglie vinte, palpabilissime. Un altro oro, appunto Cerioni nella scherma, e un bronzo, Battistelli nel nuoto, primo uomo nostro in questo sport a salire sul podio di una piscina, nel giorno in cui si è avuto il primo vero nero (o meglio scuro) medaglia d'oro delle acque, Nesty del Suonarne di Gullit. Intanto i pentathleti ritrovavano la via dell'oro, per la classifica a squadre e per quella individuale (decisione finale oggi nella mattina coreana, a 22 settembre cominciato in Italia da pochissime ore, quindi decisione magari già a conoscenza di chi legge), specie con Massuilo che, anagrammando e sviluppando e forzando il suo cognome e quello del nostro grande di Los Angeles, si potrebbe definire un Masala fanciullo. Intanto i calciatori battevano l'Iraq, si qualificavano per i quarti e pure, moralmente, si riqualificavano almeno un po', dopo la cosacela contro lo Zambia. Intanto le schei-mitrici Vaccaroni e Zalaffi andavano avanti da brave ragazze. Intanto i ciclisti perdevano in pista meno malamente del previsto, i pallanuotisti miracoleggiavano pareggiando con l'Urss, andava avanti un tennista che si chiama Nargiso, i velisti nella lontana Pusan salivano classifiche, e l'unica brutta notizia sembrava essere quella della pedalatrice francese Longo che diceva di avere recuperato una salute anti-Canins. Non esiste nessuna spiegazione di questa bella cosa, non esiste cioè il perché essa sia avvenuta ieri e non ieri l'altro, e magari non avvenga più oggi. O meglio, esiste la spiegazione generale, ed è quella della buona organizzazione del nostro sport, della sua forza assoluta: ma perché ieri l'altro no e ien J e oggi chissà, proprio non riusciamo a sapere. Ed è persino bello non saperlo, così si va su e giù, come in un ottovolante gratuito e non da mal di stomaco. Si prenda Cerioni, lo schermitore che ha vinto la medaglia d'oro del fioretto. Lui è emblematico di questo scenGiaii Paolo Ormezsano (Continua a pagina 2 In settima colonna) Seul. Stefano Cerioni esulta dopo la conquista dell'oro

Luoghi citati: Iraq, Italia, Los Angeles, Maenza, Seul, Urss, Zambia