Fisco tutta rinviato di Stefano Lepri

Fisco, tutta rinviato I dissensi tra i cinque fanno slittare i provvedimenti economici Fisco, tutta rinviato Oggi il governo vara solo le grandi linee della legge Finanziaria - Nessuna decisione anche per condono agli autonomi e tagli alle spese - Formica presenta il piano per gli aumenti delle pensioni minime ROMA — Oggi 11 governo vara la legge finanziaria '89, con le sue grandi cifre e le linee generali della manovra per far quadrare 1 conti dello Stato; ma i tagli veri, concreti, che dovranno realizzarla, saranno stabiliti solo la settimana prossima. Un allungamento dei tempi deciso ieri sera tardi sdrammatizza cosi la riunione del Consiglio dei ministri di oggi, che stava annunciandosi (nelle parole dei repubblicani) come «la più delicata dalla nascita del governo De Mita», n problema politico del condono fiscale resta aperto, e oggi il provvedimento non sarà presentato. Dopo aver approvato la sola Finanziaria, i ministri si limiteranno questa volta a un primo esame di alcune delle sue «leggi di accompagnamento», aumentate nel frattempo a una decina. Secondo la versione ufficiale, non vi sono intoppi ed è ormai pronta la manovra economica '89, probabilmente la più ingente per cifre che un governo abbia tentato negli ultimi anni. Ma sul condono il dissenso rimane; e il ministro delle Finanze, Emilio Colombo, preferirà migliorare con calma il suo progetto anziché portarlo alla discussione subito. Alle obiezioni del pri, sia tecni¬ che sia morali è di principio, si sarebbero aggiunti ripensamenti e difficoltà anche tra coloro che del condono sono fautori. Una bozza che è cir colata non sarebbe piaciuta al vicepresidente del Consiglio Gianni De Michelis. Senza condono, o con ipotesi di condono limitate, si affaccerebbe l'ipotesi di una torchiatura fiscale ad effetto immediato (sulla benzina, o su altre,imposte indirette, o sulle tariffe). La settimana prossima il Consiglio dei ministri potrebbe trovarsi di fronte a una ipotesi secca: o il condono, o più tasse. Oggi intanto si attribuiranno al fisco le riduzioni dei prezzi petroliferi che il minor costo del greggio avrebbe comportato, il prezzo della benzina resterà invariato, quello del gasolio potrebbe anzi marginalmente aumentare. Del resto, il condono non sarebbe stato l'unico problema difficile da esaurire oggi: anche per i tagli alla Sanità (1800 miliardi) già si prevedeva un rinvio, a causa dell'assenza per malattia del ministro Carlo Donat-Cattin. La lista dei provvedimenti da esaminare è diventata lunghissima. Con un accordo di massima, sarà intanto possibile approvare una Finanziaria coerente con gli obiettivi del «piano Amato», vale a di¬ re con la riduzione a 115-116 mila miliardi del deficit '89. Fisco. Meno imposte sul reddito, più imposte sui consumi, diventa la parola d'ordine. La novità emersa dall'incontro governo-sindacati di ieri è che a partire dal 1990 verrà eliminato il cosiddetto drenaggio fiscale (l'aumento automatico dell'Irpef provocato dall'inflazione). Perciò l'Irpef, una volta alleggerita a partire dal gennaio '89 secondo il disegno di legge già approvato dal governo, dovrebbe essere mantenuta allo stesso livello invece di aggravarsi di nuovo. Ogni volta che l'inflazione avrà superato il 2% in un anno, l'anno successivo il governo allevierà l'Ir- pef in misura corrispondente. L'incremento della pressione fiscale richiesto dal «piano Amato» verrà invece realizzato accrescendo l'Iva e le altre imposte indirette (sui consumi). Agendo a più riprese, entro il 1992 si arriverà alle due fasce di Iva previste dalla armonizzazione europea. Per ciascun provvedimento di ritocco delle aliquote si contratterà con i sindacati la «sterilizzazione» (esclusione dalla scala mobile degli effetti dell'aumento). Non è del tutto escluso che il primo ritocco, finora previsto per il primo gennaio, possa essere anticipato. Contributi. A partire dal 1990 i successivi ritocchi dell'Iva verranno in parte destinati a coprire la riduzione dei contributi di malattia che gravano sul lavoro dipendente (a carico principalmente delle imprese). Anche questo è richiesto dall'allineamento sui livelli europei. Ieri De Mita ha tuttavia assicurato al presidente della Confindustria Sergio Pininfarina che non verrà danneggiata la competitività delle imprese industriali. Due ipotesi sembrano sul tavolo: nella minima, la «fiscalizzazione» verrebbe tagliata di 500 miliardi, solo a settori del commercio e servizi; nella massima, di 2500 miliardi, non si toccherebbero comunque le imprese manifatturiere che lavorano per l'esportazione. Sanità. Resta ancora aperta l'alternativa tra due provvedimenti: 1) il passaggio all'assistenza indiretta di tutti i lavoratori autonomi, con rimborso attraverso la deduzione delle spese mediche dall'imponibile fiscale; 2) il ritorno a un sostanzioso «ticket» sulle analisi. Previdenza. Tra le leggi di accompagnamento, ce ne sarà una per lanciare un'offensiva contro l'evasione dei contributi. La riforma delle pensioni invece seguirà in un secondo momento. Oggi saranno comunque approvati gli aumenti alle pensioni minime voluti da Formica: 50 mila lire retroattive dal primo luglio ai pensionati al minimo oltre i 65 anni con altri redditi, 30 mila dal primo gennaio agli ultrasessantenni sempre al minimo, 125 mila per le pensioni sociali. Finanza locale. La settimana prossima è probabile che il governo dia il via alla nuova imposta comunale sulla casa, destinata a sostituire e uniff care Ilor, Invim e Registro. De Mita ne ha discusso ieri con i rappresentanti dei Co munì, ricevendone un assenso. Stefano Lepri

Persone citate: Carlo Donat-cattin, De Mita, Emilio Colombo, Formica, Gianni De Michelis, Sergio Pininfarina

Luoghi citati: Roma