Il Piemonte chiede «maggiori garanzie»

Il Piemonte chiede «maggiori garanzie» Il Piemonte chiede «maggiori garanzie» TORINO — Chiedono garanzie (e prendono tempo) gli amministratori della Regione Piemonte e della Provincia di Torino sul caso ZanoobiaEcolinea. Quattro comuni: Orbassano, Grugliasco, Rivalta e Belnasco, potrebbero accettare l'arrivo dei fusti della nave alla società Servizi Industriali di Orbassano, ma anche loro chiedono -garanzie e sicurezza per la popolazione». Per 8 ore complessive gli amministratori dei due enti hanno dibattuto il problema dei rifiuti tossico-nocivi, che in Piemonte è a livelli allarmanti. Infatti sia sulla Zanoobia che Karin B. ci sarebbero scorie tossiche provenienti da aziende di Cuneo e Torino con trecento tonnellate di oli inquinati col mididiale policlorobifenile, cancerogeno. -Basta col rifiuto del rifiuto — ha ribadito l'assessore all'Ambiente Elettra Cernetti, rispondendo alle interrogazioni — ai rifiuti prodotti in Piemonte dobbiamo pensarci noi; tutti collaboriamo a produrli, altrettanto dobbiamo fare per smaltirli». •Le amministrazioni comunali hanno il diritto alla massima informazione, ma occorre abbandonare anche atteggiamenti emotivi non costruttivi». Questo riferito alla vicenda dei 1400 fusti che inizialmente erano destinati alla Ecolinea di Leinì, poi bloccati dal sindaco. Ieri in Consiglio provinciale l'assessore all'Ecologia Paolo Sibille ha illustrato la vicenda di questa azienda, che sottoposta a decine di controlli, si è sempre comportata correttamente. Poi ha precisato: -Se ci sono odori nella zona potrebbero anche provenire dal rio Burrone, diventato una fogna a cielo aperto». Critiche sono state espresse da dp, pei, msi, verdi e verdi civici. Poi tutto è stato rinviato alla prossima settimana. g. dol.

Persone citate: Burrone, Elettra Cernetti, Paolo Sibille