Droga l'anno più nero di Liliana Madeo

Droga, l'anno più nero In otto mesi 465 morti, un aumento del 42,6% rispetto all'87 Droga, l'anno più nero Si allarga il consumo di cocaina e sta per arrivare il micidiale «crak» Riunione fiume a Palazzo Chigi per stringere i tempi sulla nuova legge ROMA — n 1988 rischia di diventare nel nostro Paese l'anno più nero delle morti per overdose, mentre si propaga in maniera allarmante il consumo della cocaina e sta per arrivare il micidiale crak. Uh dossier sull'aumento delle vittime della droga in Italia, elaborato dall'Aspe, l'agenzia d'informazione del Gruppo Abele di Torino, è stato presentato ieri a Palazzo Chigi. La ricerca è basata sulle cifre fornite dal ministero dell'Interno ma anche da alcuni enti e servizi locali. Sono dati che denunciano da soli la tragica escalation: nei primi 8 mesi dell'anno, i morti sono stati 465. Rispetto allo stesso periodo de!l'87 (326 le vittime), l'aumento è stato del 42,6%. t Dalle grandi città 1 terminali tracciano una mappa allarmante: dal primo gennaio al 31 agosto dèll'88 a Torino i morti sono stati 34 (con un aumento dell'88,8% rispetto allo stesso arco di tempo nell'87).A Milano 49 (+13,9 per cento). A Genova 27 (+68,7 per cento). A Roma 41 (+32,2 per cento). A Napoli 19 (+72,7 per cento). A Bari 8 ( + 166,6 per cento). A Firenze 12 ( + 300 per cento). Una raffica che non risparmia nessuno, neppure le zone che fino a ieri venivano appena toccate dal fenomeno. In Abruzzo, ad esempio, sono soltanto 9 le morti registrate dal 1984 ad oggi, ma 3 di queste sono avvenute nei primi 8 mesi dell'88. Il ministro per gli Affari Sociali Rosa Russo Jervolino — che da De Mita ha avuto l'incarico di studiare un disegno di legge sulle tossicodipendenze, in sostituzione delle norme in vigore — procede rapida: entro settembre vuole avere fra le mani — ultimato—il testo della nuova legge, che il governo subito dopo presenterà alle Camere. Ieri si è svolta la quarta riunione del gruppo di lavoro che affianca il ministro: sot¬ tosegretari, alti funzionari, dirigenti di centri studi venuti dai ministeri dell'Interno, degli Esteri, della Sanità, della Difesa, della Pubblica Istruzione, di Grazia e Giustizia. Una riunione-fiume, che in serata era ancora in corso. A Palazzo Chigi l'ombra di queste giovani vite stroncate stringe i tempi del dibattito, che investe questioni di diritto internazionale, collegamenti con i Paesi interessati al fenomeno produzione-diffusione-spaccio-consumo, il problema dell'operatività degli investigatori. Ad esempio, ha detto il ministro Jervolino, «nella nuova legge ci saranno eventualità che possono anche sembrare un po' da romanzo giallo o da avventura, ma che sono più che necessarie: il diritto di inseguire in mare e di fermare navi sospette di trasportare droga, l'agente simulatore che si infiltra fra i trafficanti e, per acquistar¬ ne la fiducia, simula acquisti. Abbiamo davanti non il vecchio, un po' "casalingo" contrabbando di sigarette, ma un traffico veloce, che utilizza strumenti potenti. Ogni mezzo, quindi, deve essere utilizzato per farvi fronte». Anche le dichiarazioni di Craxi, fatte nei giorni scorsi davanti alla direzione del partito — perché sia posta «subito la questione di una legislazione antidroga molto più severa e molto più efficace di quanto non sia l'attuale» — pesano sui lavori della commissione. «Una presa di posizione giusta e interessante, quella di Craxi, che condivido pienamente» ha detto Rosa Russo Jervolino. Il gruppo che lei presiede — ha precisato — è partito proprio dalle norme contenute in un disegno di legge presentato nell'84 dal governo Craxi. Liliana Madeo

Persone citate: Craxi, De Mita, Jervolino, Rosa Russo Jervolino