Nave-pattumiera cerca porte da 2 anni

Nave-pattumiera cerca porte da 2 anni Nave-pattumiera cerca porte da 2 anni Greenpeace ricostruisce l'odissea della Khian Sea - L'imbarcazione, avvistata al largo di Otranto, è partita il 31 agosto dell'Ho da Filadelfia - Trasporta ceneri tossiche ed è stata già respinta da sei Paesi ROMA — Non è la terza I «nave dei veleni» nigeriani attesa a Ravenna il cargo Khian Sea segnalato al largo di Otranto la scorsa settimana. E' una famosa «nave pattumiera» carica di ceneri tossiche di cui erano state perse le tracce in mezzo all'Oceano Atlantico. Una vecchia caretta, simbolo del traffico clandestino di rifiuti ben più della nuovissima Karin B. sulla quale tutti puntano oggi gli occhi. La Khian Sea, apparsa improvvisamente lungo le coste della Puglia proveniente dal porto jugoslavo di Bigele, è infatti uno di quei vascelli fantasma che vagano per anni sui mari del mondo, rimbalzano da un porto all'altro coi loro carichi ogni volta respinti, o sostituiti: la verità non la si saprà forse mai perché lungo il percorso la nave cambia nome e armatore. Una sorte alla quale non è sfuggita la Khian Sea, rinata oggi a nuova vita col nome di Felicia in rotta verso le Filippine, via Suez, secondo le indiscrezioni raccolte dalla sezione olandese di Greenpeace, di solito bene informata. Che nella nave ci fosse qualcosa di strano lo si po. teva intuire sfogliando elen¬ chi e bollettini che sono lo strumento di lavoro di ogni broker, armatore o agenzia marittima. Discrepanze. Buchi di informazione. Per il Registro Internazionale delle navi 1987-88. la Khian Sea è un cargo «generico» del 1969, fabbricazione giapponese, 14.939 tonnellata di stazza, armatore la Lily Navigation of Liberia, Monrovia. n Lloyds Shipping Index di fine giugno parla di una nave partita da Filadelfia il 22 maggio diretta verso i Caraibi. Ma qualcosa è cambiato. Il nuovo armatore, americano, è la C. C.C., la Costai Carrier Corporation di Annapolis, Maryland. E la croce in fondo alla nota è un simbolo che altre novità sono in arrivo. Quel che nessun elenco dice è che da Filadelfia, dove un enorme inceneritore di spazzatura e rifiuti vari produce ogni anno migliaia di tonnellate di ceneri che restano a loro volta da smaltire, la Khian Sea, oggi Felicia, era partita in realtà il 31 agosto del 1986, inizio dell'odissea. La sua lunga storia è stata ricostruita passo dopo passo da Greenpeace International e figura anzi come caso esemplare, insieme a quello della ZanoobiaMakiri-Lynx, nel dossier presentato dall'associazio¬ ne ecologista nel giugno scorso. Una relazione che conta 80 vascelli portarifiuti in giro per il mondo partiti negli ultimi tre anni, diretti in molti porti del Vecchio e del Nuovo Mondo, soprattutto in Messico e Gran Bretagna. La Khian Sea parte dunque il 31 agosto da Filadelfia carica di 13.476 tonnellate di ceneri che contengono alte percentuali di piombo, cadmio, nichel, zinco e altri metalli pesanti. Il piano originario è quello di scaricare alle Bahamas. Le perle dei Caraibi possono anche ricevere, insieme ai ricchi turisti americani, un po' della loro spazzatura. Ma all'ultimo momento il governo bahamense si tira indietro e la nave comincia a vagare fra le isole, respinta da Bermuda, Honduras, Repubblica Domiaicana. Tenta anche, invano, di approdare nella Guinea Bissau. E' un viaggio lungo. A metà dell'anno scorso la portarifiuti viene anche segnalata lungo il Canale di Panama diretta verso la Colombia ma la natura dell'affare colombiano è poco chiara. Nell'ottobre, il dipartimento del Commercio di Haiti concede il permesso di importazione: le ceneri tossiche figurano come «fer¬ tilizzanti». Tremila tonnellate verranno effettivamente scaricate sulla spiaggia di Gonalves nel gennaio di quest'anno mentre la vicenda del rifiuti americani si intreccia a quella dei disordini politico-militari di Haiti. Dietro il nome di «Coltivatori del West» degli importatori, si nascondono due fratelli di un colonnello della destra haitiana, JeanClaude Paul, che in marzo sarà implicato in una storia di traffico di cocaina verso gli Stati Uniti. Protesta degli ecologisti per le ceneri sulla spiaggia, che il vento disperde in terra e in mare. Contrasti interni.Lo scarico è appena cominciato che arriva un contrordine. La Khian Sea è costretta a ripartire il primo marzo, destinazione Stati Uniti. La società esportatrice vorrebbe rispedire le ceneri tossiche al mittente, l'inceneritore di Filadelfia, ma ci sono difficoltà. La nave è costretta a prolungare la sosta nella baia dì Delaware. Finché il 22 maggio sfugge ai controlli portuali e parte di nascosto, diretta verso l'oceano. La guardia costiera l'insegue per 50 miglia, poi se ne perde ogni traccia. Fino a qualche gior- nofa m.g.b.