L'idillio africano del Papa di Sergio Quinzio

L'idillio africano del Papa Le contraddizioni di un viaggio drammatico L'idillio africano del Papa E' difficile valutare che cosa muovano, nelle concrete situazioni dei diversi Paesi visitati, i viaggi di Giovanni Paolo II. Si intuisce che nei Paesi del Terzo Mondo, ai quali il Pontefice dedica le sue maggiori sollecitudini, il loro influsso sulla società non è trascurabile. Ma visti du lontano, in una prospettiva meno puntuale ma più vasta, gli ormai numerosissimi viaggi del Papa appaiono un po' come la sovrapposizione alle realtà più crude e lacerate di un idillio dal sapore celestiale, dove si canta, si danza, si agitano milioni di bandierine intorno al bianco simbolo religioso della pace. L'ultimo e appena concluso viaggio africano ha fatto percepire, più di tutti gli altri, una sproporzione, una stridente dissonanza fra i due piani. Con rare eccezioni, come lo Zimbabwe, dove il presidente Mugabe, ex allievo dei gesuiti, guida un governo dichiaratamente mar¬ xista in pacifico accordo con la Chiesa, in altri Paesi i contrasti più aspri si sono manifestati drammaticamente anche a pochi passi dal Papa. Anziché a Mascru, capitale del Lesotho, un Paese irr stato d'assedio, l'aereo pontificio è stato dirottato su Johannesburg, nella terra dell'apartheid che era stata esclusa dall'itinerario del viaggio. Dirottato per il maltempo, oppure per «difficoltà a un motore e agli strumenti di navigazione», oppure per far giungere il Papa dove non sarebbe dovuto giungere? C'è stato poi l'incontro fra i presidenti mozambicano e sudafricano, che il portavoce vaticano ha considerato frutto di uno speciale intervento del Papa; incontro che, ha dichiarato con sconcerto di molti, era stato preceduto da contatti diretti del cardinale di curia Etchegaray con esponenti della guerriglia in Mozambico. Nella breve tappa nello Swaziland, Giovanni Paolo II ha celebrato la messa, facendo l'elogio della monogamia, alla presenza del giovane e cattolico re Mswati III, che era lì con le sue quattro mogli e la sua nuova fidanzata. Nella capitale del Lesotho, dove dopo il dirottamento dell'aereo il Papa è giunto con un lungo viaggio in macchina, la tragedia lo sfiora. Un pullman di poveri pellegrini che andavano ad incontrare il grande pellegrino di pace venuto da lontano è stato sequestrato dai guerriglieri, sono intervenute le teste di cuoio sudafricane uccidendo e ferendo terroristi e passeggeri. Al Papa non è restato che andare a trovare all'ospedale i feriti, e pregare per i morti, per i loro familiari, per «garantire la rapida guarigione dei feriti». La situazione che il Papa Sergio Quinzio (Continua a pagina 2 In terza colonna)

Persone citate: Etchegaray, Giovanni Paolo Ii, Mswati Iii, Mugabe

Luoghi citati: Lesotho, Swaziland