Sanità, scoppia la rivolta di Gian Carlo FossiMarcello Sorgi

Sanità, scoppia la rivolta Dopo la proposta di Donat-Cattin di tornare all'assistenza indiretta Sanità, scoppia la rivolta I medici temono che il meccanismo dei rimborsi per gli autonomi li danneggi - Dure reazioni di professionisti e artigiani - Anche i sindacati contrari (salvo la Cisl) • Il pri: crescerà la spesa ospedaliera ROMA — E' scoppiata una vera rivolta contro la proposta lanciata da Donat-Cattin di trasformare l'assistenza sanitaria per i lavoratori autonomi da diretta (gratuita, salvo i ticket s) a indiretta (a pagamento con successivo rimborso). Partiti, sindacati, organizzazioni Imprenditoriali — in particolare quelle artigiane — si sono scagliati con violenza contro il ministro della Sanità, accusandolo più o meno esplicitamente di voler introdurre un 'Cavallo di Troia» per estendere il regime indiretto a tutti i cittadini, compresi i lavoratori dipendenti, e far saltare in modo traumatico la riforma sanitaria. Anche tutte le categorie dei medici sono in agitazione. Oli Ordini professionali preannunciano fulmini e saette, mentre l'Associazione dei liberi professionisti ha fatto partire una petizione al Presidente della Repubblica per l'abolizione della tassa sulla salute. Nello schieramento dei «no» emergono rare eccezioni, n segretario generale aggiunto della Cisl, Mario Colombo, ha spezzato una lancia a favore di Donat-Cattin, entrando in rotta di collisione con molti altri esponenti confederali, tra cui Ottaviano Del Turco, numero due della Cgil. La Corifeo mmercio ha preferito non esprimere valutazioni in as¬ senza del testo di un eventuale provvedimento. L'Ordine degli ingegneri si è rifiutato di dire la sua su un'ipotesi eoa confusa e incerta. »Non rappresenta certamente una strada positiva — afferma Rossella Artioli, capogruppo psi nella commissione Affari sociali della Camera — se si tratta di un'operazione improvvisata per raggranellare gualche lira». Addirittura, secondo Roberto Barontini, responsabile della sanità del pri, 'potrebbe favorire una maggiore spesa, perché i lavoratori autonomi ricorrerebbero maggiormente alle presta¬ zioni ospedaliere, quelle che nella proposta del ministro della Sanità non verrebbero messe a loro carico». L'ipotesi di ritomo all'indiretta per gli autonomi è giudicata dal responsabile nazionale del coordinamento medici della Cgil, Norberto Cau, 'gravissima e incostituzionale». 'Tra i lavoratori autonomi — dice Cau — non ci sono solo ricchi commercianti e professionisti, bensì anche gente che non potrà pagare il proprio medico». Ma pure la Cgil, a livello confederale, si è dichiarata 'Contraria a soluzioni che mettano in discussione l'uni¬ versalità del sistema sanitario e mirino all'abbassamento della piena partecipazione alle entrate fiscali». In netto dissenso, Colombo della Cisl accusa i medici, che nei giorni scorsi a Courmayeur hanno duramente contestato il ministro. 'Siamo di fronte—ha osservato — ad un comportamento sconcertante della classe medica. Quando ci fui! passaggio dalle mutue al Servizio sanitario nazionale i medici strillarono contro la loro "impiegatizzazione " e la liquidazione della libera professione; oggi che si reintroducono i princìpi della libera profes- sione, sono nettamente contrari. Donat-Cattin ha fatto bene a dare uno scossone». Le associazioni dei medici sono furiose più per il modo con cui si affrontano 1 problemi che per la preoccupazione di ricevere danni economici •E' una ipotesi non corretta, senza costruzione logica, che rischia di avere conseguenze gravi nella tutela della salute», rileva Mario Boni, segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), reduce da Courmayeur. 'Faremo — anticipa Boni — una azione di tipo "politico" diretta ad attivare un esteso movimento di opinione, che coinvolga partiti, sindacati dei lavoratori, organizzazioni imprenditoriali, rappresentanti delle categorie: La proposta di Donat-Cattin «non serve a niente». Per risolvere il problema della spesa sanitaria, secondo il dirigente della Fimmg, è necessario affrontare la questione alla radice: 'Prestazioni di livello superiore dovrebbero essere garantite gratuitamente alle categorie meno abbienti, mentre le altre dovrebbero pagarsele: Gian Carlo Fossi (A pag. 2: Fisco, De Mita spara a salve, di Marcello Sorgi).

Luoghi citati: Courmayeur, Roma