Morto un capo degli zingari 5 feriti

Morto un capo degli zingari, 5 feriti Un'auto si è schiantata contro un palò, ieri, in strada dell'Aeroporto Morto un capo degli zingari, 5 feriti Era un Rom dassikanè - Con moglie, cognata vedova e tre figli, andavano «al lavoro»: i ragazzi vendevano fiori in via Roma - Tra le lamiere contorte, una fisarmonica e trenta rose già avvolte nel cellophane Una fisarmonica, trenta rose avvolte nel cellophane, un cartello con, scritta, una storia letta mille volte: «Sono un bambino orfano di padre. La mamma è malata ed ho tre fratellini...». Sono alcuni degli oggetti raccolti fra le lamiere di una Bmw verde, finita alle 14 di ieri contro un palo in strada Aeroporto, a 300 metri dal nuovo campo comunale. C'è stato un morto: Milan Petrovic, 51 anni, capofamiglia di due nuclei avendo accolto, nella sua roulotte, anche moglie e figli del fratello recentemente scomparso. A bordo c'erano altre cinque persone, tutte ferite con prognosi variabile fra 10 e 30 giorni: la moglie di Milan, Reza Nikolich, 47 anni, la cognata Milica Todorovic, 37 anni, ed i suoi tre figli Iovan, 12 anni, Cedomir, 9 anni, e Radomir, 4 anni. Stavano tutti andando «al lavoro». Con questo termine, si intende l'attività dei bambini, che si erano specializza¬ ti nella vendita di rose in via Roma e nell'accattonaggio. L'incidente non ha avuto testimoni ed è difficilmente spiegabile: l'auto ha abbandonato la sua linea a metà di una lunga ed insidiosa curva, pochi metri prima del ponte sulla Stura. Petrovic ha tentato una frenata — lo testimonia una lunga traccia nera sull'asfalto—ma l'auto è finita contro un palo della luce, l'unico in un tratto di cento metri. Nell'impatto l'auto si è rovesciata e c'è voluto l'intervento dei vigili del fuoco per estrarre il conducente dalle lamiere. Le due donne ed i tre bambini sono stati trasferiti all'Astanteria Martini. Nel campo di strada Aeroporto i rom dassikanè hanno immediatamente iniziato una veglia funebre: Milan Petrovic era considerato uno dei loro capi carismatici. Considerato uno dei pochissimi autentici calderai, aveva tenuto corsi, al centro d'incontro, sulle tecniche usate per foggiare il pentolame. Sull'auto distrutta, un cartello per la questua e un pacco di rose. Nel riquadro, Milan Petrovic

Persone citate: Milan Petrovic, Petrovic, Reza Nikolich, Todorovic