Quanti posti per infermieri? Un giallo
Quanti posti per infermieri? Un giallo Secondo la Regione nelle scuole professionali possono entrare in 460, per le Usi in 390 Quanti posti per infermieri? Un giallo I sindacati: «Assurdo in una città in cui ne mancano oltre mille» - Fa eco l'assessore alla sanità regionale: «Chiederemo che venga mantenuto il numero previsto dalla nostra delibera» - Intanto ieri la prova di selezione al Politecnico Quanti sono i posti previsti quest'anno nelle scuole per infermieri professionali torinesi? Un giallo: la Regione dice 460, il coordinamento dei presidenti Usi ha deliberato 390. E ancora: secondo la Regione i 460 posti dovevano escludere i respinti dell'anno scorso. Secondo il bando predisposto dal coordinamento dei presidenti Usi, invece, i 390 comprendono i 31 respinti, e i nuovi posti vengono quindi ulteriormente ridotti. Così, ieri mattina al Politecnico, alla selezione, si sono presentati 445 candidati (in 597 avevano presentato la domanda), per soli 359 posti reali. La prima protesta è arrivata dalla Uil, che davanti al Politecnico ha diffuso un volantino: «A Torino mancano circa 1000 infermieri professionali. Di fronte a questa realtà, un'assurda selezione risponde no alla richiesta di ammissione di circa 200 candidati allievi infermieri». Spiega Giuseppe Germana della Uil: «Le organizzazioni sindacali avevano concluso una trattativa con l'assessore alla sanità piemontese, in base alla quale il numero minimo di allievi doveva essere 460». Nel pomeriggio, è ancora giallo. Spiega la responsabile del settore formazione della Regione, Anna Di Martino: «La delibera del Consiglio regionale prevede 460 posti. Il coordinamento dei presidenti Usi non ha, evidentemente, tenuto conto della programmazione regionale, come avrebbe dovuto». Il coordinamento dei presidenti, secondo le norme vigenti, può esprimere un'opinione, non cambiare le decisioni già prese dal Consiglio regionale. Giallo è anche per l'assessore alla sanità regionale Maccarì, che ha occupato alcune ore del pomeriggio per cercare di capire: «Erano 460 i posti autorizzati, ai quali si potevano aggiungere i 31 dei respinti. Abbiamo inviato la deliberazione al Coordinamento dei presidenti. La differenza è di cento posti. Non è ammissibile, con'la caren¬ lili iinniiiiniiiniiiiimnmiii mini m za di infermieri che abbiamo. Chiederemo che vengano mantenuti i 460 posti». Nessuna luce arriva dall'Usi 1. Una delle responsabili dell'area formazione, dottoressa Magnino, spiega che la Regione ha inviato a tutte le Unità sanitarie una lettera in cui veniva indicato il numero dei posti autorizzati, e che «ta sommafaceva 390». A questo punto lascia perplessi la spesa di 200 milioni fatta dalla Regione Piemonte per una campagna promozionale riguardante il lavoro di infermiere («perché mancano vocazioni e il numero delle iscrizioni è misero») quando, poi, si scopre che il numero di iscrizioni possibili nelle scuole è così ridotto. Ma anche 460 posti (491 con i respinti) su una carenza accertata di oltre mille infermieri — carenza che cresce se non ci si limita a fare la differenza tra piante organiche e persone in servizio e si stimano le necessità degli ospedali — sono pochi. ini i nnnmimi minili m Una delle spiegazioni sta nella difficoltà di inserire più d'un certo numero di allievi negli ospedali. E una seconda spiegazione viene fornita dalla battagliera direttrice della scuola del Nuovo Martini, Gigliola Bianchi: «Non abbiamo organico. I nostri monitori vengono tolti all'assistenza e, oltre a seguire gli allievi, dobbiamo fare gli uscieri e i facchini perché non c'è nessuno». Tra una polemica e l'altra, ieri si è svolta la selezione. La solita paura serpeggiava tra i candidati, che si sono trovati alle prese con un articolo sulla bioetica da commentare e quiz vari. Federica, Giacomo e Mariella, di 16,17 e 20 anni, hanno maturato la decisione di diventare infermiere «per aiutare gli altri». Quasi insormontabili, complice, l'emozione, i problemi di matematica per le due ragazze: «Si chiedevano, ad esempio, quanti chili pesava un metro cubo di acqua». Giuliana Mongelli
Persone citate: Anna Di Martino, Gigliola Bianchi, Giuliana Mongelli, Giuseppe Germana, Magnino
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