Si allenta la legge secca in Urss

Si allenta la legge secca in Urss Cognac, birra e vino (non la vodka) tornano nei negozi alimentari Si allenta la legge secca in Urss NOSTRO SERVIZIO MOSCA—La «riforma secca alla rovescia» arriva in Urss discretamente, tanto discretamente che i sovietici non se ne sono ancora accorti: entro pochi giorni essi potranno comprare nuovamente alcolici senza aspettare il loro turno in interminabili code. Dopo mesi di tentennamenti le autorità del Cremlino hanno deciso di ritornare sulla drastica decisione che introdusse il «regime secco», nel 1985, con l'insediamento di Gorbaciov. Non solo, a quel tempo, i prezzi furono sensibilmente aumentati, ma la produzione di tutte le bevande contenenti alcol fu strettamente controllata: vini, liquori e birre sparirono dagli scaffali dei negozi di"alimentari e da allora la vendita fu limitata a un certo numero di spacci aperti solamente il pomeriggio. Il provvedimento suscitò malcontento ma produsse il calo della criminalità legata al consumo di alcolici. Il provvedimento era essenzialmente simbolico, ed era volto, come la perestrojka, alla moralizzazione e al raggiungimento di una maggiore efficienza nel Paese. Gorbaciovismo e campagna antialcolica furono quindi intimamente associati da molti sovietici, e ciò divenne anche ben presto un serio problema per i fautori delle riforme. Molti, però — a un certo punto —, hanno sperato nel ritiro della «legge secca», poiché la sua applicazione sfociò in eccessi di zelo motivati qualche volta da entusiasmo .moraleggiante, altre volte dall'intenzióne di' mettere Gorbaciov in difficoltà e infine — nella maggior parte dei casi — dal desiderio di piacere alla leadership. Le autorità locali avevano fatto a gara per limitare il numero degli spacci autorizzati. E cosi, invece di ubriachi riversi sui marciapiedi, si formarono lunghissime code dalle quali non mancarono tafferugli e speculazioni. A un certo punto, la criminalità ha iniziato ad adattarsi alla nuova situazione e nacquero figure di intermediari ai quali i liquori venivano passati a prezzo maggiorato. Ma i disagi hanno però colpito larghi strati della popolazione. La settimana scorsa il periodico gorbacioviano Notizie di Mosca ha pubblicato un lungo articolo che denunciava lo slittamento del decreto: "Una vergogna!», urlava il titolo al di sopra di una fotografia con un gruppo di aspiranti detentori che si contendevano una bottiglia, con il danaro alla mano. Le Izvestia hanno appena pubblicato, seminascoste alla fine di un resoconto del Consiglio dei ministri, alcune dichiarazioni del primo ministro Ryzkov. n decreto del 1985 non è revocato. Si ricorda anzi che esso ha svolto un ruolo positivo. Ma il fatto è che cognac, vini e birre torneranno nei negozi alimentari. La loro produzione sarà regolata esclusivamente dalla domanda del mercato. Solo la vendita di vodka e altri liquori forti resteranno contingentati. Le code, comunque, dovrebbero accorciarsi sensibilmente anche davanti agli spacci della vodka: le autorità avrebbero autorizzato infatti l'istituzione di numerose nuove rivendite. e. st.

Persone citate: Gorbaciov, Ryzkov

Luoghi citati: Mosca, Urss