La Fiat fa il bis in Polonia
La Fiat fa il bis in Polonia Battuta la giapponese Daihatsu, il gruppo torinese costruirà una nuova auto La Fiat fa il bis in Polonia L'annuncio dato in serata dalla tv polacca - Un anno fa c'era già stato il contratto per la «Topolino» - Nessun commento a Torino TORINO — La Fiat ha battuto la concorrenza giapponese. Sarà la Casa torinese a curare la creazione della nuova vettura di cilindrata media che verrà costruita in Polonia. La notizia è stata data ieri sera dalla televisione di Varsavia che si è limitata a un laconico comunicato, aggiungendo che la decisione è stata presa dopo aver ascoltato il parere dei tecnici e della commissione del Parlamento. La Casa torinese è riuscita così a sconfiggere l'offerta dei rivali della Daihatsu, per la quale erano sorte numerose difficoltà soprattutto sul fronte finanziario. Per la Fiat è un grosso colpo che permette di rafforzare la posizione, già molto solida, del gruppo sia sul mercato dell'Est europeo che, in particolare, su quello polacco ove la nuova vettura si affiancherà alla nuova utilitaria di tecnologia Fiat che, a partire dal 1991, uscirà dagli stabilimenti di Bielsko Biala. Per ora l'annuncio in arrivo da Varsavia non ha suscitato alcuna reazione ufficiale a Torino. Ovviamente, in corso Marconi la notizia è stata registrata con molta soddisfazione. Ma mancano troppi particolari per potersi soffermare su un commento o su dichiarazioni premature. E' probabile che l'intesa riguardi un modello nuovo, di media cilindrata, in grado di elevare in maniera sensibile la qualità del parco automobilistico polacco. Ma di questo si parlerà nei prossimi giorni quando le notizie da Varsavia saranno più precise e si concretizzerà la cornice di questa nuova penetrazione industriale sui mercati dell'Est. Impossibile fare conti anche sulla consistenza economica dell'intesa che, comunque, segnerà un rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi (grazie al precedente accordo sulla Topolino l'Italia era già diventata il terzo partner commerciale di Varsavia. Proprio a metà settembre del 1987, infatti, Giovanni Agnelli, Cesare Romiti e Vittorio Ghidella firmarono l'accordo per la produzione in Polonia di una nuova vettura destinata a sostituire la «126» (che viene ancor oggi prodotta nell'impianto che sorge alla periferia della capitale polacca). Quel contratto, del valore di 800 miliardi di lire, rappresentava il primo passo di un'intesa della durata di quindici anni che, come recita il comunicato emesso in quell'occasione, prevedeva pure «la possibilità di estendere la collaborazione ad un' auto di media cilindrata da produrre negli stabilimenti F.S.O. di Varsavia». Già allora, insomma, erano state poste le premesse per la prosecuzione dell'intesa. Ma battere i giapponesi, forti dell'offerta di una versione della loro Cx Charade, non si è rivelato facile. A favorire il successo del gruppo italiano è stata senz'altro la lunga consuetudine di rapporti e di fiducia che la Fiat può vantare sulla piazza polacca ove il gruppo firmò il primo accordo nel 1921. Senza risalire così lontano, va rilevato che, a partire dal 1965, la Fiat ha saputo sfruttare l'opportunità della crescita dell'industria polacca prima con un contratto fanno 1965) legato alla produzione della «125» poi, sei anni dopo, con un'intesa legata alla «126». u. b. L'amministratore delegato della Fiat Auto, Vittorio Ghidella
Persone citate: Biala, Cesare Romiti, Giovanni Agnelli, Vittorio Ghidella
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