Catania, parte la giunta a sei
Catania, parte la giunta a sei Catania, parte la giunta a sei Si è dimesso il sindaco Bianco - Guiderà una nuova maggioranza «istituzionale» con de, pei, psi, psdi, pri.e Lista civica ■ Fuori Pannella, pli e msi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE CATANIA — Si va a grandi passi verso la costituzione di una giunta istituzionale, sostenuta cioè dalla maggior parte dei gruppi presenti in Consiglio comunale. Un'intesa in tal senso è già stata firmata dai rappresentanti dalla de, del psi, del partito comunista, del psdi, di quello repubblicano e della Lista civica per Catania. Restano fuori, almeno fino a questo momento, 1 due liberali e 1 cinque esponenti della Lista civica, laica e Verde capeggiata da Marco Pannella. Ritengono, anche se con sfumature diverse, che non si può parlare di soluzione istituzionale, escludendo dal «cartello» 1 cinque consiglieri del gruppo missino; contestano inoltre la provvisorietà della larga intesa, un accordo a termine, valido fino alla prossima primavera, in grado di fare superare alla città l'attuale periodo di emergenza. Il via alla costituzione della nuova maggioranza è stato dato l'altro ieri sera. Il Consi glio comunale ha approvato, con 45 voti a favore e 6 contrari, le dimissioni da sindaco del repubblicano Enzo Bian< co, costretto a lasciare l'incarico dopo che la sua giunta, comprendente rappresentanti di tutti 1 partiti a ecce zione della de e del msi, era stata bocciata da otto franchi tiratori. L'accettazione delle dimissioni era stata preventivamente concordata dai partiti che faranno parte della futura maggioranza. Si è voluto così azzerare tutto, anche se poi, con ogni probabilità, Io stesso Bianco sarà rieletto e chiamato a guidare la maggioranza istituzionale, «una maggioranza in grado di assicurare in tempi rapidissimi un'amministrazione alla città — si legge nel documento firmato dai gruppi promotori — che abbia l'obiettivo prioritario di ripristinare le regole di un corretto gioco democratico». Il richiamo non è privo di significato. Quella di ieri sera è stata una seduta molto tesa, ripresa per la prima volta in diretta dalle televisioni private locali. E poi il Consiglio comunale è nel mirino della magistratura: la procura generale ha aperto un'inchiesta sulla bocciatura della giunta Bianco. C'è il sospetto, espresso da più parti, che gli otto «franchi tiratori» abbiano ricevuto una contropartita: un centinaio di milioni consegnati in una saletta di un grande albergo. A palazzo di giustizia sono cominciati 1 primi interroga tori. Si raccolgono testano nianze, si cerca di dare corpo alle indiscrezioni diffusesi in città nelle ultime settimane. Atmosfera pesante dentro, ma anche fuori Palazzo degli Elefanti, sede del municipio. Mentre incominciava la seduta, nella piazza antistante si è svolta una manifestazione organizzata dai sindacati. Una folla di cittadini ha chiesto a gran voce e aiutandosi con cartelli e volantini «un governo degli onesti per Catania». Sotto la statua dell'elefante, simbolo della città, è stata montata una tenda. Con un megafono, i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil hanno ricordato che «le drammatiche questioni del lavoro, dell'ambiente, dell'assetto urbanistico, della lotta alla mafia non possono attendere ancora». Il Consiglio comunale, insomma, è chiamato a fare presto. Dopo lo scioglimento della passata assemblea cittadina e le elezioni anticipate, tutti si aspettavano un miglioramento del clima politico in città. Invece, il nuovo Consiglio comunale non sta funzionando meglio del precedente. La città è ancora senza amministrazione. Nei giorni scorsi, da Palermo l'assessore regionale agli Enti locali ha inviato una lettera ai sessanta consiglieri comunali chiedendo di affrettarsi a costituire una giunta. Nino Amante
Persone citate: Consi, Enzo Bian<, Marco Pannella, Nino Amante
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