Bufera nella Fiom

Bufera nella Fiom Il «caso Bolaffi» è solo la punta dell'iceberg Bufera nella Fiom Polemiche tra i sindacalisti comunisti sulla politica contrattuale e sui rapporti con Firn e Uilm dopo l'accordo separato alla Fiat - Il silenzio dei socialisti ROMA — Tra i sindacalisti comunisti c'è 'bollore' mentre i dirigenti sindacali socialisti si sono chiusi in un rigoroso silenzio quasi a sottintendere 'Stiamo a vedere che cosa capita^. I problemi dei comunisti sono parecchi: rapporti della Cgil con Cisl e Uil dopo le interviste di Pizzinato sulla fine dell'unità; rapporti con il pei; 'crescente vivacità» della componente socialista Cgil; gestione della politica contrattuale dopo l'accordo separato alla Fiat firmato da Fim-Cisl e Uilm; -caso Bolaffi- eccetera. I sindacalisti socialisti hanno programmato per l'inizio di ottobre 'l'annuale e tradizionale incontro' con la partecipazione di esponenti politici, uomini di governo ed esperti dell'area socialista. Lunedi c'è stata una riunione dei sindacalisti comunisti Fiom (c'erano i segretari di alcune aree forti come Lombardia e Piemonte) ma non si sarebbe parlato del 'Caso Bolaffi' rinviando tutto a dopo rincontro tra comunisti della Fiom e Cgil. Ieri in Cgil si sono riuniti i sindacalisti comunisti della confederazione però la discussione è andata avanti più del previsto per cui è stato rinviato il colloquio con la componente comunista della Fiom che sarebbe stato spo stato a sabato. Opinione generale è che questo susseguirsi di riunioni dei sindacalisti comunisti dimostra disagio, senza che siano ipotizzabili sconvolgimenti a breve scadenza. Se dovranno cadere delle teste sarà tra qualche mese. Una delle cose concrete è che i 'duri' della Fiom assumono Un ruolo crescente dopo la 'benedizione' ottenuta al congresso nazionale di Verona dell'estate scorsa. I segretari nazionali Paolo Franco e Giorgio Cremaschi (ai quali si è aggiunto il segretario Mazzone, che è definito un 'Comunista morbido', proprio per evitare un'eccessiva caratterizzazione dell'iniziativa) hanno scritto nei giorni scorsi una lettera di violenta critica a Bolaffi che ha guidato la delegazione Fiom nella trattativa Fiat. La lettera è stata inviata al leader della Cgil Pizzinato, al segretario generale della Fiom Airoldi ed al responsabile della commissione lavoro del pei Bassolino. I tre accusano Bolaffi di aver screditato pubblicamente l'organizzazione. Si riferiscono in particolare ad una intervista rilasciata da Bolaffi in luglio nella quale dopo aver ribadito che avrebbe firmato qualsiasi cosa «se la Fiat si fosse impe¬ gnata a non firmare contratti solo con chi ci sta» paragonava la Fiom ad «un branco di vecchi capodogli che andava a suicidarsi sulle scogliere del Nord'. In una successiva lettera al settimanale «Epoca', che aveva ospitato l'intervista, Bolaffi aveva spiegato che intendeva dire: «non vorrei che la Fiom facesse come i capodogli ». Franco e Cremaschi sono stati tra i più forti oppositori alla firma dell'accordo con la Fiat. La lettera dimostra lo scontro in atto nella Fiom sulla politica contrattuale da seguire dopo l'accordo Fiat. E' una polemica che attraversa la componente comunista ma che, presto o tardi, costringerà anche i sindacalisti socialisti a prendere posizione (il socialista Cerfeda, segretario generale aggiunto della Fiom, in questi giorni è assente) sia perché erano favorevoli alla firma dell'accordo sia perché adesso si tratta di gestirlo «rientrando nel gioco» a fianco di Firn e Uilm nelle due commissioni: la prima per la mensa fresca e la seconda per le ferie scaglionate e la flessibilità che dovranno essere nominate. Sulla lettera dei «duri' contro Bolaffi c'è stata una replica immediata del segretario generale della Fiom Ai¬ roldi. Egli definisce falsa la notizia che la lettera contenga richieste di sanzioni disciplinari. Sindacalisti che hanno letto la lettera hanno confermato: «E'vero non ci sono richieste di sanzioni contro Bolaffi: Airoldi prosegue affermando che il dibattito all'interno della Fiom esclude «interventi disciplinari di qualsiasi natura». Sulla politica contrattuale dice: «Le questioni vitali per la Fiom oggi sono: lo sviluppo di una iniziativa contrattuale unitaria forte all'Olivetti, alla Zanussi e nelle grandi aziende a partecipazione statale, insieme alla ricerca in corso per delineare una proposta autonoma della Fiom sull'evoluzione dei rapporti sindacali alla Fiat per costruire, con l'apporto creativo dei lavoratori, risultati contrattuali innovativi». Che cosa intende dire Airoldi? Per Angeletti, segretario nazionale della Uilm e capo della delegazione per la trattativa con la Fiat, c'è una sola strada: «Siamo favorevoli al rientro della Fiom per gestire con noi i risultati dell'accordo. Non può certamente pretendere di riaprire la vertenza. Un atteggiamento del genere sarebbe alternativo al suo "rientro nel gioco"-. Sergio Devecchi

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