«Attento Walesa, così salta tutto» di Guido Rampoldi

«Attento Walesa, così salta tutto» Il governo si irrigidisce, la Polonia sembra, di nuovo sull'orlo della crisi «Attento Walesa, così salta tutto» preliminare - Il portavoce del regime: avvertiamo insistenti: lunedì si dimette il premier Messner Solidarnosc ha riproposto il pluralismo come richiesta di principio, ma non che, con questa linea, non potrà sedere al tavolo delle trattative « Voci DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Un drastico irrigidimento del regime, mentre si fa quasi certa una crisi di governo, ha gelato 'ottimismo di Solidarnosc, fino all'altro ieri ancora fiduciosa in un rapido avvio del negoziato ufficiale tra l'opposizione e il partito-Stato polacco. I tempi si allungano, l'incertezza aumenta, il clima si inasprisce. Jerzy Urban, portavoce del governo, adesso avverte: se «i gruppi estremisti» di Solidarnosc non scendono a più miti consigli e il sindacato libero non ammorbidisce la sua linea, Walesa non siederà alla «tavola rotonda» promessa in cambio della fine degli scioperi cominciati in agosto. "Il mio — ripete due volte Urban — è un appello e un ammonimento». Ad impaurire il regime, o ad offrirgli un pretesto per cercare di attenuare le attese dell'opposizione e spingerla verso un compromesso modesto, sono le due riunio¬ ni nella chiesa di Santa Brigida, a Danzìca: sabato i comitati di sciopero nati in agosto; domenica intellettuali e movimenti non comunisti, quasi gli Stati Generali dell'opposizione riuniti sulla scena sapientemente predisposta da monsignor Henryk Jankowski. Schierati su sei file di sedie ai due lati dell'altare, sessanta persone avevano offerto alle cineprese europee e americane l'immagine della Polonia negata dal regime: registi come Andrzej Wajda; giornalisti delle pubblicazioni semiclandestine; universitari dell'associazione studentesca indipendente; minatori dei comitati di sciopero della Slesia; giuristi come Ryszard Reiff, l'unico membro del Consiglio di Stato che contestò la legittimità dello scioglimento di Solidarnosc; Jerzy Turowicz, amico personale del Papa; e poi scienziati, attori, artisti, il vertice del club degli intellettuali cattolici (Kik) e del partito socialista polacco, il¬ legale da mezzo secolo (questi ultimi hanno disertato la Messa) e infine Walesa e tutto il gruppo storico dei suoi consiglieri. Al termine delle riunioni di sabato e domenica erano stati emessi comunicati nei quali si dichiarava pieno appoggio all'«ambasciatore» Walesa e si ribadiva una richiesta di principio, come tale non negoziabile: il pluralismo. In quei documenti e in dichiarazioni di esponenti di Solidarnosc, Urban adesso vuole leggere il tentativo della «controparte» di imporre con la minaccia di nuovi scioperi una condizione preliminare alla trattativa o uno sbocco precostituito. Nel triumvirato che illumina Walesa, Geremek e Kuron replicano che il governo ha frainteso o falsificato la realtà: le piattaforme di Danzìca ribadivano che il pluralismo dev'essere la prima questione da affrontare nella tavola rotonda, ma non ponevano alcuna condizione prelimina¬ re. "Adesso — aggiunge Kuron — si può pensare che il governo abbia chiuso del tutto la porta». . Urban accusa invece settori di Solidarnosc di voler sabotare il negoziato. Affiorerebbero "resistenze a compromessi, forme scorrette di pressione, la logica del: o tutto o niente» che ricordano al portavoce del governo la Solidarnosc del 1980, quella messa fuori legge. Ma se prevarrà un atteggiamento massimalista "diventerà dubbio il senso della tavola rotonda e di una possibile intesa con questi gruppi». In altre parole la «tavola rotonda» potrebbe essere cancellata; oppure, minaccia Urbani tra le righe, può iniziare senza Solidarnosc, che vi sarebbe ammessa solo quando avesse moderato il suo atteggiamento. E per dimostrare che il suo -appello» è soprattutto un •ammonimento», Urban indica le armi che sono puntate contro Solidarnosc. Il se¬ condo incontro tra Walesa e il ministro dell'Interno, Kiszczak, che secondo il sindacato libero doveva svolgersi oggi, non si terrà: il portavoce del governo non precisa se 11 rinvio è sine die. Inoltre, la riassunzione degli operai licenziati in alcuni stabilimenti in sciopero è congelata: avverrà solo se e quando comincerà la «tavola rotonda». La linea aggressiva esplicitata ieri da Urban copre la debolezza di un regime lacerato da forti contrasti. Una fonte ufficiale di alto livello ci conferma come -molto probabili» le dimissioni del primo ministro Messner. Interpellato in proposito, Urban prima si trincera dietro un significativo -no comment», quindi spiega che la sua risposta sarebbe -prematura», che-tutto ha la sua forma e i suoi tempi». Lunedì prossimo Messner terrà un discorso alla Dieta polacca: potrebbe essere l'annuncio della crisi di governo. Guido Rampoldi

Luoghi citati: Polonia, Slesia, Varsavia