In Australia tra boomerang e Via Lattea

In Australia tra boomerang e Via Lattea CONGRESSO A PERTH: NOVITÀ' SCIENTIFICHE E MINACCE ALL'AMBIENTE In Australia tra boomerang e Via Lattea PERTH — Parto da Torino pieno di dubbi e riserve sulla scelta di Perth quale sede dell'ultimo incontro della serie Marcel Grossman dedicata alla relatività generale. Perth è situata nella parte estrema sud-occidentale dell'Australia, una zona remota e scarsamente frequentata da turisti e fisici. I miei dubbi evaporano nel momento in cui esco dal jumbo e cesso di essere una sardina umana ben stipata in un aereo strapieno. Tutto comincia per il meglio. Un premuroso ed efficiente funzionario mi si fa incontro, mi installa in una comoda carrozzella e fa attraversare a tempo di record i controlli di dogana e di passaporto. Un altro funzionario controlla che i nostri cappelli di paglia non contengano uova di insetti nocivi. Alla fine usciamo all'aperto in una giornata radiosa, con una temperatura primaverile e un ciclo blu trasparentissimo. Con mia sorpresa scopro che gli australiani sono chiacchieroni, curiosi delle faccende altrui ed estremamente informali. Perth ha all 'incirca la popolazione di Torino ma sembra costruita ieri. Solo dopo alcuni giorni riesco a vedere qualche muro dotato di crepe. Sui giornali leggo una accesa polemica riguardante una vecchia birreria, ora monumento nazionale, di cui è stata abbattuta per errore la parte più vetusta, costruita nel remoto 1910. Marcel Grossman era il consulente di Einstein, il matematico che richiamò la sua attenzione sul calcolo differenziale assoluto inventato dagli italiani Ricci Curbastro e Levi Civita. Terminata la costruzione della relatività le vie di Einstein e di Grossman si separarono ed i loro rapporti personali si intiepidirono. L'incontro di Perth è fitto di comunicazioni e di impegni, è guidato con mano ferma dalla sapiente regia di Remo Ruffini e si svolge nelle aule del campus della West Australian University. Negli intervalli usciamo all'aperto e ammiriamo una tribù di pappagalli verdi che schiamazza nel parco, alcuni cigni neri e una folla di uccellini colorati ed esotici del tutto sconosciuti in Italia. O forse esistevano ma i nostri cacciatori li hanno sterminati tutti. Evito per miracolo un boomerang lanciato da Remo Ruffini e rientro nella sala in tempo per sentire una relazione che mi interessa. Un astrofisico francese, Thibaud D'Amour, discendente diretto di uno dei fratelli Montgolfier, espone gli ultimi risultati ottenuti dall'osservazione del pulsar binario PS 1916+ 13 scoperto una dozzina di anni or sono ad Arecibo. Le misure relative a questo pulsar sono di una precisione estrema e consentono verifiche dirette ed esaurienti della teoria della relatività generale inconcepibili fino a pochi anni or sono. Il pulsar è costituito da due stelle a neutroni la cui massa vale circa 1,4 masse solari e poste in orbita stretta il cui periodo di rivoluzione vale circa otto ore. Il tutto potrebbe essere contenuto entro una sfera con le dimensioni del sole. Si tratta di un sistema pulitissimo senza effetti di marea o di attrito atmosferico anche lieve che potrebbero inquinare le misure. Le stelle a neutroni sono piccolissime, il loro diametro si aggira sui 10 km, ma la loro densità è enorme e pari a quella ottenibile comprimendo il Monte Bianco entro un cucchiaio. Una delle stelle componenti ruota velocemente su se stessa emettendo nel contempo un segnale collimato. In effetti essa si comporta come un faro rotante di quelli in uso per la navigazione. Chi la osserva da lontano riceve una serie di lampi uniformemente distanziati. A guardar bene tuttavia la sequenza dei segnali è modulata nel tempo e da questa lenta variazione gli astrofisici riescono a ricavare una quantità inverosimile di dati utilissimi sul pulsar. Il sistema emette onde gravitazionali e perde continuamente energia per cui l'orbita si stringe in continuazione e le due stelle finiranno per schiantarsi una contro l'altra, fondersi e formare (forse) un buco nero fra un miliardo di anni circa. Questi sistemi binari sono una vera manna osservativa, un laboratorio ideale preparato per noi nello spazio da una spaventosa esplosione da supernova avvenuta milioni di anni or sono. Ne sono stati trovati altri ma nessuno è così ben noto e pulito come PS 1916+13. Un'altra comunicazione interessante, fatta da Chitre, riguarda le lenti gravitazionali che si intravedono quando un lontanissimo quasar si trova esattamente allineato dietro una galassia molto massiva. In questo caso il campo gravitazionale della galassia agisce da lente e deforma l'immagine del quasar proprio come farebbe il fondo di un bicchiere. Queste lenti pare confermino l'esistenza di materia gravitante ma oscura nelle galassie convenzionali in misura pari a circa 10 volte quella ordinaria e luminosa. Finito l'incontro ci concediamo alcuni giorni di vacanza attraversando l'Australia. Purtroppo gli alberghi so¬ no pieni di italiani che ci ricordano senza pietà le nostre città rumorose e congestionate. Finalmente riusciamo a trovare una gita serale ai monti Olga, nel centro del continente e lontanissimi da ogni centro abitato, a bordo di un enorme autobus completamente vuoto grazie alla defezione di un gruppo di giapponesi promessi ma mai visti. Il tramonto è spettacolare e sentiamo solamente i suoni della natura. Rimasti al buio cadiamo ipnotizzati alla vista della Via Lattea, maestosa e luminosissima in un cielo assolutamente perfetto. Non a caso uno dei più fortunati scopritori di comete vive, si fa per dire, non lontano da qui, appena 600 km a Nord-Est, in Alice Springs. Tutte le medaglie hanno un rovescio. L'ecologia australiana è gravemente minacciata da un esteso processo di desertificazione scatenato dalla colonizzazione europea. Il biologo canadese David Suzuki ha duramente criticato le pratiche di sfruttamento del . territorio definendole «squallide, miopi ed ignoranti». Circa 4.3 milioni di ettari si stanno riducendo rapidamente a deserto permanente e irreversibile con un processo analogo a quello che assedia il Sahel africano e il Nordeste brasiliano. Non si tratta di catastrofi di portata puramente locale bensì di una minaccia globale planetaria che interessa anche la nostra Italia tutta intenta a dare il proprio doveroso contributo all'impresa. Assassinato il Bormida dagli scarichi di Cengio esportiamo ora fusti pieni di materiali tossici. Non potevamo mancare all'appuntamento con la storia. Tullio Regge