Un direttore di sinistra al «Figaro»

I diplomatici francesi in Usa scioperano perché «impoveriti» dal nostro corrispondente PARIGI — Un ammutinamento simile al Quai d'Orsay, il ministero degli Esteri di Parigi, non si era mai visto. I diplomatici e i funzionari delle sedi di Washington e di New York hanno fatto sciopero: una protesta che non ha bloccato le attività essenziali (è stata assicurata una permanenza così come le comunicazioni e il servizio di sicurezza), ma che non ha precedenti nella storia della diplomazia francese. Anche perché ha colpito le due rappresentanze più importanti e più numerose: 600 addetti (400 a Washington e 200 a New York) tra i membri del corpo diplomatico e gli impiegati. All'origine dello sciopero non ci sono, certo, contestazioni di strategie politiche, ma una vertenza economica. 'Un insulto intollerabile e degradante», come dicono gli animatori del comitato di agitazione: il taglio del 20 per cento dell'indennità di residenza deciso dal ministero per tutti 1 dipendenti in servizio nei Paesi dell'area del dollaro. E' un taglio pesante perchè l'indennità di residenza rappresenta una cifra che oscilla tra la metà e i due terzi dell'intera retribuzione. E a molti è sembrata anche una provocazione perché, dalle se¬ di americane, era appena partita una richiesta di aumento del 10 per cento appoggiata dagli stessi ambasciatori. Ma anche il Quai d'Orsay ha le sue ragioni. Il ministero delle Finanze ha chiesto dei tagli a tutte le altre amministrazioni per ridurre il deficit pubblico e l'attenzione dei «risanatori» di quello degli Esteri è stata attirata proprio dalle indennità pagate in dollari. Nell'83, quando la moneta americana balzò ai suoi massimi livelli di cambio, le indennità di residenza per il personale addetto alle ambasciate in ben 94 Paesi della cosiddetta «arca del dollaro» furono rivalutate. Da allora non sono state più riviste, nonostante il calo della moneta Usa nel mercato valutario. Il taglio del 20 per cento, secondo il ministero, sarebbe una misura «tecnica», un aggiustamento dovuto. Per diplomatici e funzionari è un'ingiustizia. Anche perché, come sì legge nella petizione preparata dal comitato di sciopero, il 1083 è lontano: la maggior parte del personale è cambiato e «non si vede perché chi è in servizio oggi dovrebbe pagare per gli ipotetici guadagni dei suoi predecessori- e. s.