Strage a Gioia Tauro

Strage a Gioia Tauro Strage a Gioia Tauro Commando della 'ndrangheta irrompe in un'officina e in un autolavaggio - Uccisi a lupara due cognati e un marocchino che voleva acquistare un motore - Ferito gravemente anche un altro cliente GIOIA TAURO (Reggio Calabria) — Altri tre morti vanno ad aumentare la drammatica statistica degli omicidi in Calabria. Delle tre vittime una è sicuramente casuale, un venditore ambulante marocchino che non è riuscito a tirarsi fuori dalla linea di fuoco degli assassini. Le vittime sono: Girolamo Priolo di 18 anni, titolare di un'officina per la demolizione di automobili, il cognato, Sante Foti, 36 anni, proprietario di un autolavaggio ed il marocchino Abed Maniami, 30 anni, un «vu cumprà» che ha. concluso tragicamente il suo girovagare per le strade d'Italia in cerca di un po' di guadagno. ~Le tre morti non sono avvenute in un unico episodio ma in: due sequenze collegate certamente tra di loro a pochi minuti di distanza la prima dall'altra. il tutto è accaduto alla periferia di Gioia Tauro, lungo la statale che porta fuori città. Ad agire, di questo gli inquirenti sono sicuri, sono stati specialisti, probabilmente i componenti di uno stesso commando. -Visto come hanno ridotto le vittime —commenta uno degli inquirenti — i killer sono stati capaci di un volume di fuoco impressionante». Secondo la ricostruzione dell'accaduto la prima fase della sparatoria ha avuto come teatro l'autolavaggio di Sante Foti Quando i killer hanno fatto irruzione nell'officina Foti stava scambiando qualche battuta con Giuseppe Zappìa, 36 anni, da tempo suo cliente. La presenza di un estraneo non ha fermato l'azione degli assassini che hanno cominciato a sparare. Foti, colpito al torace da una prima scarica di pallettoni, è volato contro la fiancata di un'automobile dove l'hanno raggiunto gli altri colpi, forse inutili, sparati dai killer. Zappia, che pure aveva tentato di cercare la fuga dietro un'automobile, è stato colpito. I medici dell'ospedale di Gioia Tauro, che ieri se¬ ra Io hanno sottoposto ad un lungo intervento, nutrono ancora timori per la sua vita Gli assassini sono poi usci-' ti salendo su un'automobile per spostarsi verso l'officina di Priolo. E' stato in questi frangenti che è rimasto ferito, anche se in modo non grave, Filippo Etzi, 44 anni, nativo di Iglesias. I motivi del ferimento di Etzi rimangono inspiegabili anche se si ritte- ne che l'uomo possa avere pagato solo il fatto di essersi trovato a passare a pochi metri dall'autolavaggio nel momento in cui Foti veniva giustiziato. Ad una manciata di secondi di distanza l'irruzione nel deposito di Girolamo Priolo che, dall'autolavaggio di Foti, dista poche centinaia di metri. Nel momento dell'ingresso degli assassini Priolo stava discutendo con Abed Maniami per contrattare la vendita di un motore usato. L'azione del «commando» è stata fulminea: per Girolamo Priolo e Abed Maniami non c'è stato scampo. Gli assassini li hanno falciati sparando contro di loro decine di colpi di pistola e scariche di lupara Poi i killer si sono allontanati dirigendosi, probabilmente, verso la strada provinciale che conduce all'autostrada Salerno-Reggio Calabria ed alla rete viaria minore della zona Un'azione fulminea, che, sottolineano gli inquirenti, dà la misura di come grande debba essere stata la causale del triplice omicidio. Gli investigatori del commissariato di polizia di Gioia Tauro hanno lavorato per tutta la serata sentendo decine e decine di persone, cercando di perforare un muro di silenzi mai come oggi dettati dalla paura Molte le piste che seguono gli Inquirenti calabresi, affiancati dalla Criminalpol. Una strada in particolare porta all'estate dello scorso anno quando, sempre In un agguato, fu ucciso Giuseppe Priolo, fratello di una delle vittime di ieri pomeriggio, in quello che ancora oggi resta un omicidio apparentemente senza movente. Ieri mattina poi, è stato trovato il cadavere di un imprenditore boschivo, Pasquale Emanuele, di 45 anni, a Guardavalle. Nella stessa sparatoria che gli è costata la vita sono rimasti feriti il fratello ed il nipote. Un ennesimo episodio di violenza che resta senza spiegazione. Diego Minuti