Su Ramstein indagherà il Bundestag di Alfredo Venturi

Su Ramstein indagherà il Bundestag La Croce Rossa tedesca polemica sull'organizzazione dei soccorsi ■ Centocinquanta miliardi di danni Su Ramstein indagherà il Bundestag O.U NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Mentre il numero de.' morti di Ramstein continua a sali/e — sono ormai cinquantanove — si fa strada un dubbio crudele: forse alcuni ili loro . otevano essere salvati, se l'organizzazione dei soccorsi fosse stata all'altezza della cata^rofe. Che non lo sia stata, sono ormai in molti a curio ai parla prima di tutto di mancato coordinamento fi a squadre di soccorso americane e tedesche, che per esempio comunicavano su diverse lunghezze d'onda. Inoltre i primi interventi nella base militare sono stati improntati a una strategia da campo di battaglia: basata cioè sullo sgombero e l'allontanamento dei feriti, indipendentemente dalle loro condizioni, piuttosto che sulle prime cure sul posto, quelle prime cure che a volte sono decisive. Così ci sono stati ustionati anche gravissimi che hanno perduto ore preziose, a volte senza nemmeno la necessaria fleboclisi, prima di raggiungere gli ospedali. Soltanto alcuni sono stati rapidamente trasportati con elicotteri. Inoltre ci sono alcune cllniche specializzate per la cura delle grandi ustioni che invano hanno richiamato il personale, quella tragica domenica, subito dopo avere segnalato la propria disponibilità a affrontare l'emergenza. Ma non c'è stata nessuna risposta, feriti non se ne sono visti. Si fa il caso per esempio di un istituto di Berlino, uno dei pochissimi in Europa a poter contare su una -banca della pelle-. Alla luce di queste critiche, dettagliate ieri da un responsabile della Croce Rossa tedesca, il bilancio della strage acquista un significato nuovo. Delle cinquantanove vittime, trentaquattro sono morte sul colpo, venticinque sono decedute in ospedale. Ci si chiede quante di costoro potessero essere salvate. Fra 1 morti ci sono sette bambini. A parte i tre piloti italiani, ci sono 52 tedeschi, due americani, un francese e un olandese. I feriti tuttora ricoverati sono 155, e ce ne sono ancora alcuni gravi. Accanto a questo bilancio di morti e feriti c'è anche un bilancio dei danni: una stima approssimativa parla di duecento milioni di marchi, poco meno di centocinquanta miliardi di lire. Gli indennizzi graveranno, secondo quote percentuali non facilmente definibili, fra i responsabili americani della base di Ramstein, organizzatori della manifestazione, il comando della pattuglia acrobatica italiana protagonista dell'incidente, le autorità tedesche della Renania-Palatinato. Ma risulta che le Frecce Tricolori erano assicurate per la somma, relativamente esigua, di due miliardi di lire. In Germania non accennano a placarsi le polemiche sulla tragedia. Nella commissione Difesa del Bundestag, riunitasi a porte chiuse, l'opposizione ha dato battaglia I socialdemocratici hanno chiesto e ottenuto la nomina di una commissione parlamentare d'inchiesta, che comincerà il suo lavoro il mese prossimo. I verdi continuano a chiedere le dimissioni del ministro Rupert Scholz, responsabile per avere continuato a permettere le esibizioni aeree in Germania. C'è polemica anche per uno sconcertante risvolto: quella stessa domenica, •giornata dell'aria», la Luftwaffe aveva organizzato una festa a Noer venirti. A sera era in programma un ballo, che si è svolto nonostante la tragica notizia giunta da Ramstein. n generale Klaus Rimmek, responsabile gerarchico e territoriale dell'iniziativa, è stato posto su sua richiesta in congedo temporaneo. Alfredo Venturi

Persone citate: Klaus Rimmek, Rupert Scholz

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Renania