Arte e musica lungo il Po ai Murazzi

Arte e musica lungo il Po ai Murazzi Arte e musica lungo il Po ai Murazzi L'iniziativa vuole, innanzi tutto, bonificare la riva del fiume diventata luogo di spaccio di droga - Prevista la chiusura al traffico - L'area è già stata ripulita dalle sabbie alluvionali I Murazzi del Po diventeranno una sorta di «Riverside studios» — cioè botteghe di artisti, luoghi d'incontro culturale e per far musica —, esportati in uno scorcio di Torino dove il fiume e la collina s'integrano nel disegno della città. L'operazione potrà diventare concreta quando questa struttura architettonica abbandonata al punto d'essere quasi sconosciuta a gran parte dei torinesi, sarà recuperata con un'iniziativa di restauro strutturale e sociale. L'iniziativa è stata illustrata, ieri, dal consigliere delegato Abbà (verde-civico) e dall'assessore alla Gioventù, Leo (de), anche a nome del sindaco, Maria Magnani Noya, e degli assessori allo Sport, Matteoli, al Commercio, Spagnuolo, al Lavoro, Mollo, e alla Cultura, Marzano, assenti per precedenti imepegnl. La prima fase di recupero dei Murazzi si è avviata il 23 agosto con la formazione d'un campo per giovani italiani e stranieri, organizzato dal Servizio civile intemazionale (Sci). Vi partecipano soprattutto ragazzi europei, affiancati da coetanei statunitensi ed australiani che da circa due settimane stanno pulendo l'area dalle sabbie alluvionali trasportate dalle piene del fiume, dopo le abbondanti piogge di maggio, giugno e dei pri¬ mi giorni di luglio. «E' — spiegano Abbà e Leo sotto le volte dell'ampio spazio all'incrocio fra il lungo Po e corso S. Maurizio—un intervento indispensabile per rendere praticabili i rilievi planimetrici e "diagnostici" della zona. Con l'obiettivo, appunto, di ricavare circa 900 metri quadrati in cui saranno accolti giovani artisti». Lo spazio utile è ormai completamente ripulito. Sono sparite non solo le sabbie, ma anche le tristi testimonianze delle notti trascorse da ogni tipo di emarginati, in particolare tossicodipendenti e nuovi immigrati dai Paesi del Terzo mondo, in un degrado sociale molto più preoccupante di quello rappresentato dai muri sbrecciati. •1 Murazzi non sono nuovi a sperimentazioni artistico-culturali», ha ricordato Floriana Piqué, rappresentante dell'associazione «Tivoli» che, nell'85 e nell'86 ha organizzato le prime Iniziative culturali sul Po. Dalle mostre dell'americano Jerry Cibilich e di sette giovani artisti proposte in quegli anni, è nata, appunto, l'idea dell'indirizzo da dare a questa struttura, «per troppo tempo, lasciata in balia di chi usa la notte per nascondersi ed autodistruggersi: La giunta municipale, considerati an¬ che questi esperimenti, nell'ultima verifica conclusa a luglio, ha deciso di agire: il consigliere verde-civico Abbà ha avuto dal sindaco la delega ad occuparsi delle sponde del Po e della sistemazione dei Murazzi. «Siamo partiti subito — conferma Abbà — e già prima delle ferie abbiamo approvato i progetti di massima per le prime iniziative di recupero". Ma, secondo le ipotesi indicate nella delibera firmata dall'assessore Matteoli insieme con i colleghi Carla Spagnuolo, Leo, Marzano, Dondona, Porcellana e Mollo, i locali e gli spazi che, a mano a mano, verranno recuperati, potranno essere utilizzati anche per dibattiti e riunioni politiche. Ritornando al progetto di recupero dei Murazzi, Abbà ha annunciato che l'assessore Matteoli bandirà al più presto un concorso intemazionale di idee per dar a quuest'angolo una sistemazione definitiva come centro artistico-culturale aperto anche a piccole iniziative commerciali, di artigianato, a manifestazioni sportive e per il tempo libero. «Fra gli interventi più urgenti — ha concluso Abbà—quuello di chiudere al traffico, il più presto possibile, tutta l'area». g. san.

Luoghi citati: Tivoli, Torino