Le Pen strangola il dissenso di Enrico Singer

Le Pen strangola il dissenso Regolamento di conti: un ex deputato espulso, un altro dimissionario Le Pen strangola il dissenso Un medico famoso e uno dei più potenti uomini di Marsiglia avevano criticato il leader per la sua infelice battuta sul ministro Durafour - L'unica deputata minaccia di lasciare il Fronte., DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Uri ex deputato del Fronte Nazionale espulso dal partito, un altro dimissionario. Nel movimento dell'estrema destra francese guidato da Jean-Marie Le Pen c'è aria di crisi. O meglio, di scontro tra fazioni. Un regolamento di conti che si è concluso, fino a questo momento, con un saldo pesante. Francois Bachelot, l'espulso, è un medico di una certa fama. La sua adesione al partito lepenista, quattro anni fa, era stata presentata dal Front National come la conquista di una patente di rispettabilità nel mondo accademico. Pascal Arrighi, il dimissionario, è uno degli uomini più potenti di Marsiglia, con un tortuoso passato politico nelle file della «destra perbene». E a lui Le Pen deve buona parte del successo raccolto nel primo turno delle elezioni presidenziali nella capitale del Midi. Il detonatore di questa esplosione interna è stato il caso-Durafour. Le Pen, che già nel gennaio scorso aveva definito le camere a gas un -dettaglio- della seconda guerra mondiale, quattro giorni fa ha realizzato un sinistro gioco di parole con il nome del ministro della Funzione Pubblica chiamandolo 'Durafour crematone». Come dire «Dura-fomo crematorio». Le proteste di organizzazioni antirazziste e lo sdegno di tutte le altre formazioni politiche non si erano fatti attendere. Ma — novità assoluta nella storia del Fronte — si era manifestata anche una fronda tra i notabili del partito. Bachelot e Arrighi, in particolare, erano usciti allo scoperto per condannare il loro capo accusandolo di screditare il partito. La reazione dei duri alle critiche inteme è stata immediata: lunedi sera l'ufficio politico del Fronte Nazionale si è trasformato in tribunale disciplinare ed ha cacciato Francois Bachelot. Ieri mattina Pascal Arrighi (che era stato più prudentemente «sospeso», forse in considerazione deUa sua potenza a Marsiglia) ha sbattuto la porta da solo. Bachelot ha detto in una conferenza-stampa che -la battuta su Durafour crematone non è stata un'intemperanza verbale, come si tenta di far credere, ma una mossa studiata». Le Pen, secondo l'ex deputato del Fronte, vuole lanciare una guerra a quelle che definisce le 'forze dell'anti-Francia» che sarebbero -la stampa, la lobby massonica e quella ebraica». E' quello che molti denunciano da tempo in Francia. Ma detto da un «ex» del calibro di Francois Bachelot assume 11 valore di una specie di confessione. 'Mi sono sbagliato sulla natura del Fronte Nazionale ed ora ho vergogna di avere aderito ad un movimento che vuole ristabilire il razzismo, la xenofobia». Anche Pascal Arrighi, ieri, ha aperto il fuoco delle critiche. Ha sparato a zero in particolare sulla linea politica del partito, ha detto che Jean-Marie Le Pen è diventato ormai una 'marionetta» nelle mani dell'ultra-duro Jean-Pierre Stirbois, l'ideologo del Fronte. Arrigi ha fatto anche una rivelazione significativa: ha mostrato una circolare riservata che Stirbois aveva Inviato nei giorni scorsi ai segretari locali invitandoli a «non parlare, nemmeno in famiglia» dei dissensi interni al partito. 'Invece di inviare circolari dovevano accettare la richiesta di un congresso che da tempo molti dirigenti del Fronte chiedono invano». E' la dimostrazione che la fronda non è limitata a qua], che caso clamoroso, che il croUo del partito di Le Pen nelle legislative di giugno (da 31 deputati a uno solo) ha lasciato un segno profondo. Enrico Singer

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