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Vietato un corteo di protesta contro la riapertura dell'Acna
Vietato un corteo di protesta contro la riapertura dell'Acna Dal questore di Savona per «motivi di ordine pubblico» Vietato un corteo di protesta contro la riapertura dell'Acna Organizzato da sindaci piemontesi, avrebbe dovuto svolgersi domenica prossima a Cengio SAVONA — Il questore di Savona ha firmato ieri sera l'ordinanza con la quale vieta la manifestazione, programmata per domenica prossima a Cengio da enti locali piemontesi e dall'Associazione per la rinascita della Valbormida. A giudizio del dottor Vito Piantone, al quale l'autorizzazione era stata richiesta da due sindaci della provincia di Cuneo e da un rappresentante dell'associazione, il divieto è motivato da ragioni di ordine pubblico. 'Esiste un tale stato di tensione da far ragionevolmente prevedere il verificarsi di incidenti», sostiene il questore di Savona. Ma se qualcuno volesse egualmente recarsi a Cengio e protestare perché s'intende far riaprire i cancelli dell'Acna il giorno 19 anziché chiuderli per sempre, come sostengono quanti vivono lungo il Bormida, a valle della fabbrica? 'Vigileremo perché ciò non avvenga, almeno a Cengio. E chi non rispetterà l'ordinanza dovrà fare i conti con l'articolo 18 del Testo Unico delle leggi di p.s., che prevede l'arresto sino a un anno e un'ammenda da 400 a 800 mila lire> è la risposta del questore. In primavera, quando cinquemila piemontesi avevano risposto all'appello di ambientalisti, sindacalisti, vescovi e si erano presentati a Cengio anche coni gonfaloni dei loro Comuni e delle Province, la tensione era salita vertiginosamente. Lo schieramento della forza pubblica aveva evitato, assieme anche al buon senso su entrambi i fronti, il verificarsi di incidenti. Slogan urlati con la rabbia in corpo, anche insulti feroci ma nulla di più. Allora, però, la situazione era diversa, almeno per quanto riguarda gli operai dell'Acne. Prima di tutto non c'era ancora stata l'ordinanza di chiusura temporanea firmata da Giorgio Ruffolo, ministro dell'Ambiente (da un mese ormai li tiene fuori dai cancelli della fabbrica, a riposo forzato) e poi contavano attraverso i lavori da realizzare in fabbrica in tempi brevi e al piano di risanamento della Valbormida in un favorevole, sia pur lento, evolversi della situazione. Ma lo schieramento dei sindaci delle province di Cuneo, Alessandria e Asti, dell'Associazione per la rinascita della Valbormida, dei vescovi piemontesi e degli abitanti della vallata non sembra aver conosciuto defezioni. E la parola d'ordine è sempre la stessa: 'L'Acna deve chiudere per sempre». La manifestazione di Cengio, inizialmente programmata ad Alessandria, era stata ritenuta 'pericolosa» anche dai sindacalisti liguri, che nei giorni scorsi si erano fatti ricevere dal questore di Savona per fargli presente lo stato di tensione esistente attorno alla fabbrica, presi¬ diata dagli operai notte e giorno. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato, per giovedì 15, uno sciopero generale provinciale a sostegno dell'economia, dell'occupazione e dell'ambiente ma, in particolare, della vicenda Acna. Sergio Gamba, sindaco di Cengio, ha tirato un sospiro di sollievo. Dice: 'Una decisione sensata, che abbiamo sollecitato noi, anche al ministero dell'Interno. La tensióne stava raggiungendo punte pericolose, tali da lasciar presagire uno scontro fisico tra dimostranti e operai», ivo Pastorino
Persone citate: Giorgio Ruffolo, Sergio Gamba
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