Sotto inchiesta i magistrati dei «casi» Cirillo e Tortora

Sotto inchiesta i magistrati dei «casi» Cirillo e Tortora Il ministro Vassalli ha avviato un procedimento disciplinare Sotto inchiesta i magistrati dei «casi» Cirillo e Tortora Si tratta di Alemi e dei quattro magistrati che condussero l'indagine per il maxi-processo alla camorra ROMA — Carlo Alemi, il giudice istruttore di Napoli che ha condotto l'istruttoria sul «caso Cirillo», è sotto inchiesta. Un procedimento disciplinare voluto dal ministro di Orazia e Giustizia Giuliano Vassalli per l'ordinanza di rinvio a giudizio firmata dal magistrato, nella quale si fanno i nomi dei democristiani Antonio Gava e Vincenzo Scotti e si dice che sono stati testimoni inattendibili della trattativa tra de napoletana, camorra e Brigate rosse per la liberazione dell'assessore democristiano. L'Iniziativa di Vassalli è clamorosa, susciterà polemiche, ma non si ferma qui. Anche per quanto riguarda l'istruttoria su Enzo Tortora, il Guardasigilli ha proposto procedimenti disciplinari nei confronti dei giudici che l'hanno firmata, i pubblici ministeri Di Persia e Di Pietro e i giudici istruttori Fontana e De Lucia. Felice Di Persia è ora membro del Consiglio superiore della magistratura. Succederà così che il Csm (cui spetta l'istruzione del procedimento disciplinare) si troverà ad indagare sull'operato di un pro¬ prio componente. Due vicende diverse, entrambe napoletane. Quella dell'istruttoria del giudice Alemi è recente, di quest'estate, quando è stata depositata la sua sentenza di rinvio a giudizio per U rapimento e la liberazione di Ciro Cirillo (1981), assessore regionale democristiano, sequestrato dalle Br, che sarebbe poi stato rilasciato per intercessione della camorra di Raffaele Cutolo. Nella trattativa per la liberazione di Cirillo sarebbero entrati anche agenti dei servizi segreti italiani e democristiani napoletani. Il sospetto, alimentato da alcune testimonianze e da numerose contraddizioni dei testimoni, è che al rilascio di Cirillo abbiano contribuito anche notabili democristiani come Antonio Gava (oggi ministro dell'Interno), Vincenzo Scotti, Francesco Patriarca, Flaminio Piccoli. Tutti hanno negato; Alemi nella sua monumentale ordinanza ha messo insieme le contraddizioni che chiamavano in causa in particolare Gava e Scotti, senza però arrivare al rinvio a giudizio. L'ordinanza del magistrato napoletano ha avuto un notevole clamore. I comunisti hanno chiesto subito le dimissioni di Antonio Gava; l'Unità ha pubblicato in dieci puntate il riassunto dell'ordinanza e stralci degli interrogatori in cui comparivano i nomi di Scotti e Gava. Però i due interessati hanno replicato con molta durezza ai giudice napoletano. Scotti ha esplicitamente chiesto al Csm di aprire contro il magistrato un procedimento disciplinare. «Una sentenza anomala — l'ha definita Scotti nel suo esposto — caratterizzata da un abuso di atti d'ufficio, avendo ilmagistrato compiuto atti istruttori senza mai avermi inviato la dovuta comunicazione giudiziaria-. n Csm non ha accolto la richiesta di Scotti. Lo ha fatto invece il 31 agosto il ministro Guardasigilli socialista Giuliano Vassalli, che è titolare dell'azione disciplinare insieme al procuratore generale della Corte di Cassazione. La procedura prevede ora che la richiesta venga esaminata dalla prima commissione del Csm; se ci sono i presupposti perché venga portata avanti, sarà il plenum del Consiglio a deciderlo. Poi toccherà alla commissione disciplinare svolgere una vera e propria istruttoria ascoltando i diretti interessati e i testimoni che vorrà sentire. Infine, sarà ancora il plenum ad avere l'ultima parola. Le sanzioni vanno dal richiamo verbale fino alla espulsione dall'ordine giudiziario. Per quanto riguarda la vecchia istruttoria sulla camorra che coinvolse anche Enzo Tortora (poi prosciolto definitivamente dalla Cassazione), la decisione di Vassalli evidentemente scaturisce dalla conclusione dell'indagine ministeriale condotta negli uffici giudiziari napoletani e centrata su quell'inchiesta. A maggio, dopo la morte del presentatore televisivo, una puntata della trasmissione Rai 7/ testimone provocò polemiche feroci. Si seppe allora che nel frattempo Vassali aveva inviato a Napoli un ispettore per far luce sulle istruttorie Tortora e Siani. il giovane cronista del Mattino assassinato in circostanze mai chiarite. c. m.

Luoghi citati: Napoli, Roma